Cari genitori (e zii, e amici, e insegnanti) lettori, vi piace il rischio? Allora per questo Natale, vi suggerisco una carrellata di spuntini letterari “pericolosi”.
Anzichè una lista di indicazioni, ecco una lista (non troppo seria) di “disclaimer” a presentarvi letture favolose, classiche o fresche di stampa, per i piccoli lettori e per i loro grandi. Se l’immersione tra queste pagine sortirà effetti speciali sui vostri bambini, beh…ve l’avevo detto! 😉
Siete sicuri di voler regalare ai vostri bambini un libro che…?
- Potrebbe alimentare la capacità di indignarsi per le ingiustizie
Iniziamo da due grandissime opere del mio mito, Bianca Pitzorno. Come vi dicevo qualche mese fa qui, non mi sento ancora di analizzare in toto il lavoro di questa autrice per me imprescindibile, ma per adesso vi posso suggerire, se non li avete ancora incontrati, di tuffarvi tra le pagine di Ascolta il mio cuore e di Tornatràs, entrambi editi da Mondadori. Il primo è stato pubblicato nel 1991 (curiosamente, avevo l’età delle tre protagoniste), il secondo nel 2000. Ambientazioni e trame dei due volumi sono favolosamente diverse tra loro, complesse e pirotecniche.

Il primo racconta storie di un’infanzia dei primi anni Cinquanta in una cittadina classista della provincia sarda, il secondo si svolge a Milano all’inizio di questo secolo e, diciamolo, ha sullo sfondo il dilagare del berlusconismo e dei (dis)valori di una certa estrema destra.

Un elemento che hanno in comune sono i protagonisti bambini, o, più precisamente, bambine, che si trovano al centro, oppure sono testimoni dirette, di ingiustizie, cattiverie, abusi, ipocrisia messe in atto da parte di adulti che fanno parte delle loro vite. I bambini sono intrinsecamente situati in una relazione di potere asimmetrica, di potere ne hanno pochissimo rispetto alle scelte che li riguardano; ma nei libri di Bianca Pitzorno, spesso hanno l’occasione e l’abilità di smontare gli schemi e di agire mossi dalla visione di ciò che ritengono giusto.
Leggeteli, assolutamente.
2. Potrebbe far credere loro di poter essere qualsiasi cosa
Ai bambini si chiede spesso cosa vorrebbero fare da grandi. Tanti libri progressisti per giovani lettori suggeriscono loro, per incoraggiarli, che attraverso l’impegno potranno, da grandi, diventare qualsiasi cosa – da intendere, naturalmente, nel senso che potranno fare qualsiasi lavoro.
Questo albo nato da due autori che sono due giganti e tradotto in italiano da un terzo grandissimo che è Bruno Tognolini, ribalta in modo esilarante la narrativa sul “Potrai diventare chi vuoi”, riportando il discorso nel qui e ora, nell’infanzia. Posso essere tutto, edito da Camelozampa, è meravigliosamente illustrato da Jimmy Liao e scritto, nell’edizione originale, da Jerry Spinelli. E ci accompagna in un tour spericolato, mirabolante, gioioso tra i “mestieri” e i ruoli più fantastici che i piccoli protagonisti vogliono interpretare, proprio adesso che sono piccoli. Dal leccacucine al soffia-soffioni, dallo sporcati-tutto al cucciola-cani, dal neve-rotolaio al calma-fratellaio, i bambini possono essere (e non solo fare) davvero tutto!

3. Potrebbe causare allergia alla censura.
La cosa più importante è un albo ormai classico di Margaret Wise Brown, autrice di oltre 100 titoli per bambini. La cosa importante di Margaret Wise Brown, invece, è un interessante esperimento biografico, edito in Italia da Harper Collins, scritto da Mac Barnett, illustrato da Sarah Jacoby e tradotto in italiano da Beatrice Masini. Un racconto per immagini e un omaggio in carne e pagine allo stile e alla poetica di Wise Brown, composta, più che da episodi in ordine cronologico, da una serie di suggestioni, di dialoghi con il lettore, di rimandi ai libri stessi della scrittrice, di scene che ci riportano curiosità, aneddoti, sfaccettature della sua vita. Tratteggiando una personalità affascinante e fuori dagli schemi, una persona considerata eccentrica e snobbata dall’establishment letterario del suo tempo, un’autrice alla quale stava a cuore scrivere storie che parlassero direttamente ai bambini senza didascalismo nè orpelli, e che per questo vide le sue opere censurate e ostracizzate dai benpensanti della sua epoca. Un po’ stonata, a mio vedere, la chiusura: la cosa importante di Margaret Wise Brown è che ha scritto dei libri. Da una parte, ne comprendo il senso profondo: i libri sono ciò che l’autrice ha creato, la traccia di sè che ha lasciato nel mondo, l’espressione del suo pensiero. Dall’altra, personalmente trovo un po’ riduttivo dire che ciò che importa di una persona è ciò che ha fatto, ciò che ha (in un certo senso) prodotto; credo che ognuno di noi sia molto più di ciò che fa. In ogni caso, un albo insolito e sorprendente che afferma il diritto dei bambini ad una letteratura complessa, importante, che contenga in sè tutto ciò che contiene la vita, anche le sue incongruenze.

4. Potrebbe rifiutare di lavarsi troppo spesso
Mi sono imbattuta in questo albo spassoso mentre gironzolavo in libreria e probabilmente ad attirarmi sono state prima di tutto le illustrazioni di Magali Le Huche, che ho conosciuto anni fa come autrice di Ettore. L’uomo straordinariamente forte (Settenove). La tribù che puzza, scritto da Elise Gravel e tradotto in italiano da Maria Pia Secciani, è edito da Clichy ed è un inno all’ideale di un’infanzia libera e un po’ selvatica con qualche rimando al Signore delle mosche di Golding. Protagonista, una banda di bambini vivacemente arruffati che vivono autonomi e felici in mezzo alla natura, come nei più arditi giochi di immaginazione. Non si sa quali siano le loro origini, ma si sa che stanno benissimo dove stanno, hanno un loro equilibrio, delle loro regole di convivenza. A minacciare i bambini è Yvonne Carrè, direttrice dell’orfanotrofio più vicino, che da tempo vorrebbe attirarli nella sua mega lavatrice lava-bambini e riportarli all’idea standardizzata di bambino perbene condivisa da gran parte degli adulti. La tribù che puzza, guidata dalla piccola, indomita Fanette, non si lascerà catturare facilmente…

5. Potrebbe chiedervi di adottare un gorilla
Non un cane o un gattino, no, proprio un gorilla. E’ proprio questo che desidera più di ogni cosa Anna, piccola protagonista di Gorilla di Anthony Browne, un capolavoro del 1983 ripubblicato nel 2017 da Orecchio acerbo editore. Anna è una bambina che vive una profonda solitudine; il padre, con il quale abita, è perennemente preso dal lavoro oppure troppo stanco, così tanto che quasi non la vede, nè la guarda, nè fa mai nulla insieme a lei. I gorilla sono davvero la passione di Anna, che però non ne ha mai visto uno dal vivo. Si avvicina il compleanno della bambina, che ha chiesto in regalo un gorilla. Vero. La sera del compleanno Anna trova un pacchetto vicino al suo letto: dentro vi trova un gorilla di peluche, che getta via con rabbia. Magicamente, nella notte, il piccolo gorilla si trasforma…in un gorilla vero e proprio, un compagno di giochi amorevole e pronto a trascorrere del tempo con Anna, a prenderla per mano e trasportarla in spalle, oppure in braccio da un ramo all’altro, in una realizzazione dei suoi desideri più forti ed inespressi.

Anna è pazza di felicità e la notte trascorre tra mille avventure. La storia si chiude con uno spiraglio di luce: è la mattina del suo compleanno e il gorilla è tornato un pupazzetto, ma il papà la aspetta sorridente con una torta e un invito ad andare insieme allo zoo.
6. Potrebbe non vedere più le fiabe classiche allo stesso modo
Fa parte del favoloso catalogo di Orecchio acerbo anche I tre porcellini di David Wiesner. Un albo geniale e irriverente che gioca con la fiaba classica scompaginandola con mirabolanti espedienti metanarrativi. Il lupo soffia così forte che i tre porcellini vengono catapultati fuori dalla pagina, ed iniziano ad avventurarsi dentro e fuori altre storie, a quattro zampe ma anche sulle ali di un aeroplano di carta costruito con una pagina del loro stesso libro. Saltando da sillabari inglesi ottocenteschi a stereotipate raccolte di filastrocche agli albi da colorare, i tre attraversano uno spazio parallelo fatto di libri per bambini comunicanti tra loro.

Nella loro esplorazione si imbattono in altri personaggi che, come loro, devono sottrarsi a qualche pericolo oppure vogliono sfuggire a una storia noiosa ed esplorare il mondo esterno. Le scorribande degli avventurosi suini si concludono felicemente a casa, insieme ai nuovi amici…dopo aver soffiato via le lettere dalle pagine più ‘rischiose’ della loro storia: bye bye, lupo!
P.s. Adoro questo drago.

E voi, quali libri “pericolosi” condividerete con i cuccioli della specie quest’anno? 😉
Barnett, M., Jacoby, S. (2020). La cosa importante di Margaret Wise Brown. Harper Collins
Browne, A. (2017). Gorilla. Orecchio acerbo editore
Gravel, E., Le Huche, M. (2020). La tribù che puzza. Clichy edizioni
Pitzorno, B. (1991). Ascolta il mio cuore. Mondadori
Pitzorno, B. (2000). Tornatràs. Mondadori
Spinelli, J., Liao, J.(2020). Posso essere tutto! Camelozampa
Wiesner, D. (2020). I tre porcellini. Orecchio acerbo editore