Cosa c’è nella tua valigia? Saper vedere con gli occhiali degli altri

Per iniziare, confesso una verità scomoda: gli albi che hanno per protagonisti esclusivi gli animali spesso mi acchiappano meno degli altri. Specie quelli in cui gli animali non hanno un’identità propria ma sono ‘la volpe’, ‘il gatto’, e via dicendo.

Questo albo di cui vi racconto oggi, però, è una delle eccezioni.

Cosa c’è nella tua valigia? di Chris Naylor-Ballesteros, edito da Terre di Mezzo, è un’uscita del 2019 che potrebbe trasformarsi in un nuovo classico. Perché è acuto. Tocca, punge, coinvolge, in un’assonanza interessante con i tempi che stiamo vivendo, ma non solo.

Di solito viene presentato, prima di tutto, come un libro che allude ad esperienze legate alla migrazione e all’accoglienza. In un’ottica più ampia, io lo vedo anche come un libro sull’empatia. Sul coltivare la capacità – che non è sempre immediata – di mettersi nelle scarpe degli altri, di ascoltare e rispettare esperienze e vissuti diversi dai nostri, anche sapendo che non possiamo comprenderli pienamente. Senza soppesarli in base alla nostra, di storia.

Uno strano, indefinito animale arriva, un giorno, trascinando una grande valigia. È impolverato, stanco, gli occhi carichi di tristezza e paura. Una volpe, un galletto e un coniglio gli si avvicinano e, per prima cosa, gli chiedono cosa ci sia nella valigia.

Nella valigia, beh, c’è una tazza da tè, risponde lo stanchissimo sconosciuto. E un tavolo e una sedia, e una casetta con una piccola cucina dove si può fare il tè. È una casetta sulla collina, vicino al mare.

Il viaggiatore, sfinito, si appallottola e si mette a dormire. E mentre dorme gli altri animali, soprattutto la volpe e il galletto, non sanno resistere alla curiosità. Sulla spinta della volpe, sicura che il nuovo arrivato stia mentendo, la valigia viene scassinata e aperta. Lasciandoli a bocca aperta. Qualcosa scatta in loro: un’intuizione di cosa può essere successo, uno slancio, un’idea.

Nel frattempo l’animaletto blu sogna sogni inquieti, di viaggi spaventosi affrontati con la valigia in mano. Al risveglio la sua sorpresa è grande. Ed è un nuovo inizio, imperfetto ma vero, che odora di gentilezza e di speranza.

Un racconto solo apparentemente semplice dal quale si possono diramare riflessioni e domande sul senso di cosa vuol dire sentirsi a casa, sul tema dell’essere costretti a lasciare la propria casa e tanto altro.

In un mondo che sembra non sapere mai stare zitto sulle questioni e sulle vite degli altri e nel quale spesso si parla a sproposito in modo assordante, un racconto sul sapere fare un passo indietro, correggere il tiro, “vedendo” l’altro come portatore di una sua propria storia.

Naylor-Ballesteros, C. (2019). Cosa c’è nella tua valigia? Terre di Mezzo editore.

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