Libri in lingua per ragazzə?Prof, provate con i fumetti

Ovvero 4 motivi per proporre graphic novel in classe

Disclaimer: non sono un’insegnante, sono una blogger (da intonare come ‘Sono una donna, non sono una santa’).

Care prof e cari prof di inglese (o francese, o altre lingue) dalle medie in poi, avete mai considerato di includere dei fumetti, in particolare delle graphic novel, nelle vostre liste delle letture libere proposte per le vacanze o anche, perchè no, nelle attività che realizzate in classe?

Ecco alcuni buoni motivi per farlo.

1. Perchè permettono un approccio più immediato alla lettura

Non tutte le studentesse e gli studenti sono lettrici o lettori forti nella loro lingua madre. Aggiungete la difficoltà in più di entrare in un altro sistema linguistico. Prima di proporre un classico dell’Ottocento in (estrema) riduzione o un libriccino didattico con più esercizi che trama, o in affiancamento a questi strumenti, perchè non provare un approccio al romanzo grafico?

Le graphic novel sono un mondo variegato che comprende in sé tanti generi e tante proposte per diversi livelli di lettura e fasce di età. Se la qualità narrativa e la complessità di questi libri, ormai, spesso non hanno nulla da invidiare alla narrativa in prosa, la prevalenza dei dialoghi in discorso diretto, immersi in una cornice nella quale predomina il linguaggio visivo, può aiutare una più rapida decodificazione del testo in base al contesto senza fare ricorso continuo a Google. Decodificare più rapidamente e in autonomia vuol dire aumentare il piacere dell’immergersi nella lettura e nell’altra lingua.

Senza contare che abituarsi a leggere in discorso diretto può aiutare ad assorbire meccanismi e dinamiche della lingua parlata quotidiana.

Indirettamente, proponendo fumetti (di alta qualità) in lingua, potreste anche raggiungere l’obiettivo di avvicinare alla lettura per piacere ragazzi e ragazze che di solito la praticano poco.

La vostra classe è appassionata a una serie di graphic novel arrivata da poco in Italia? Potete incuriosirli proponendo la lettura dei volumi successivi se sono già usciti in lingua originale 😉

2. Perchè offrono uno spaccato culturale contemporaneo dei paesi di cui studiamo la lingua

I fumetti sono stati snobbati a lungo dal mondo della scuola e della letteratura, ma in questi ultimi anni si assiste – giustamente – a una rivalutazione di questo linguaggio e del suo potenziale.

Per ragazze e ragazzi che studiano inglese o francese, per esempio, la ricchissima offerta di graphic novel provenienti dai paesi anglofoni e francofoni offre il vantaggio di poter avvicinare lettrici e lettori anche alle culture di questi paesi, a situazioni e problematiche della contemporaneità che possono diventare spunti di discussione e confronto in classe.
Come un romanzo (o un film, o una serie) con ambientazione in uno specifico periodo storico può aiutare a comprendere meglio le sue dinamiche, calandosi empaticamente nei panni dei personaggi, leggere una graphic novel sulle battaglie per i diritti civili negli Usa può avvicinare studenti e studentesse a quel periodo e alla sua complessità.

3. Perchè il punto di vista è vicino a quello di lettori e lettrici

Quando si studia una letteratura straniera, l’incontro con i classici sarebbe auspicabile. Perchè hanno ancora tanto da dire, perchè possono permettere di viaggiare nel tempo e conoscere le radici delle culture di oggi.

Ma spesso nella nostra scuola studenti e studentesse non sono ancora pronti per affrontare un testo dell’Ottocento o del primo Novecento in versione integrale in lingua originale, e per trovare un compromesso, queste opere vengono proposte in versioni così ridotte da risultare svilenti, impoverite.

Questa è una provocazione che arriva da una non-prof che comunque ama la letteratura: se ragazzi e ragazze non sono ancora pronti a divorare Jane Austen, per dire, in tutta la sua deliziosa arguzia in edizione integrale, invece di offrirne loro una versione annacquata con comprensione del testo a fine di ogni mini-capitolo, perchè non aspettare che siano più grandi e competenti nella lingua? E nel frattempo offrire loro proposte più adeguate al loro livello linguistico, ma complete a livello narrativo, e più vicine alla loro esperienza del mondo?

Tantissime graphic novel oggi sono pensate per un pubblico di adolescenti, e riflettono temi e problemi della loro quotidianità. Altre ancora sono ideate per condurre in universi fantasy, ma hanno al loro centro giovani protagonisti/e e uno sguardo sensibile su questa fascia di età, vicino ai modi di sentire e sperimentare il mondo di un ragazzino o una ragazzina. Sono storie nelle quali è più facile rispecchiarsi rispetto ad un testo che ha due o tre secoli di vita, che presentano meno barriere sia linguistiche che testuali e culturali. Un lettore o lettrice con competenze avanzate potrà assolutamente godere di un classico al momento giusto, ma le competenze e il gusto di leggere si costruiscono nel tempo.

Di nuovo, per chi non ha in classe (come è normale che sia) solo lettrici e lettori forti, mettere a disposizione anche questo genere di proposte (così come romanzi young adult di qualità in lingua madre) potrebbe aiutare ad avvicinare al piacere di leggere chi spesso questo piacere non lo prova. Per poi poter proporre, con più soddisfazione, altri linguaggi e altri livelli di decodificazione.

4. Perchè i fumetti sono letteratura, e potete lavorarci come tale

Se oltre alla lingua insegnate letteratura, potreste “sfruttare” i fumetti per lavorare sulla letteratura.

Per esempio potete giocare sui generi letterari: proporre la lettura di un fumetto di avventura, o horror, o giallo, o fantasy, e accostarlo ad esempi di questi generi nella prosa, per individuarne motivi e punti comuni.

Oppure, se volete comunque lavorare sui classici, potete presentarne uno proponendone varie versioni: fumetto, film e assaggi del testo integrale, per stuzzicare anche lettori e lettrici con competenze più avanzate e più pronti a cimentarsi anche con la forma originale del romanzo. Certo, se hanno già letto il fumetto saranno inevitabili gli spoiler;-)

Leggere fumetti significa imparare a relazionarsi con una formula che integra il linguaggio testuale con quello visivo, sempre più importante e onnipresente nel mondo che ci circonda.

Insomma, questi sono i miei 2 cent da non-insegnante sui fumetti in lingua a scuola. Cosa ne pensate? Li avete già sperimentati?
Se siete curiose/i di trovare qualche titolo da assaggiare con le vostre classi, nella sezione Altrelingue del blog potete scorrere e trovarne un po’…buon appetito!

In copertina: una pagina del fumetto Witches of Brooklyn. S’more magic di Sophie Escabasse, ed. Random House Graphic.

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