Di estati complicate, cruciali, crudeli

Ho sempre trovato l’estate – quella rovente di città – una stagione impietosa, e quest’anno è stata un pelo più impietosa del solito, non solo per il clima. Cara estate, possiamo fermarci qui e dichiarare una tregua?

Oggi vi racconto tre spuntini di lettura – due romanzi e un albo illustrato – che hanno come sfondo comune un’estate non idilliaca o spensierata, ma per qualche motivo cruciale nel percorso delle e dei protagonisti.

Wu Ming 4 – alias Federico Guglielmi – riporta in vita, ne Il piccolo regno, edito da Bompiani, le atmosfere di alcuni dei classici più amati della letteratura britannica per ragazzi. In questo romanzo ambientato nella campagna inglese degli anni ’30 vediamo il dispiegarsi di un’estate dopo la quale niente sarà più come prima. È un’estate avventurosa e al contempo carica di inquietudine, che segna per i quattro cugini protagonisti, e soprattutto per i tre più grandicelli, il primo passo verso la perdita dell’innocenza. La voce narrante ci accompagna alla scoperta di spazi, tempi e regole del Piccolo Regno, quel mondo magico ed esclusivo che appartiene ai bambini della famiglia – la Gente bassa – e soltanto a loro. Le vacanze in campagna sono un tempo sospeso, arioso, all’insegna della libertà quasi totale, sotto lo sguardo benevolo e progressista della Gente alta, genitori e zii.

Ma questa particolare estate un mistero affiora alla luce. Un’antica tomba viene scoperta e i quattro bambini non sapranno resistere alla curiosità di esplorarla. Di qui prenderà il via una serie di eventi spaventosi, che porterà i bambini a confrontarsi con il senso di colpa, la paura, la perdita, ma anche con la scoperta delle luci e delle ombre nel comportamento degli adulti, nelle loro azioni e nelle loro omissioni.

Ci sono, in questa storia, fantasmi vendicativi, vicini crudeli, un rifugio segreto, un reduce di guerra dal cuore d’oro che sa parlare davvero con i bambini, e tanti altri ingredienti cuciti insieme sapientemente a comporre lo scenario di un’Età dell’oro sul punto di spezzarsi.

Un romanzo per adolescenti e per adulti, più che per bambini, proprio per il suo cogliere quel passaggio pungente e inevitabile verso quella nuova tappa della vita nella quale non si riesce più ad entrare nella casetta sull’albero, né a vedere il mondo con i confini manichei e i colori netti di prima.

Bellissimi i ringraziamenti, di quelli che a noi nerd piacciono.

Della grande Lois Lowry la casa editrice 21lettere ci ha portato, oltre che alla serie di Anastasia, anche Un’estate da morire, prima opera – con elementi autobiografici – dell’autrice statunitense.

Qui incontriamo Meg, 13 anni, e la seguiamo attraverso un autunno, un inverno, una primavera e infine un’estate cruciale e crudele. Meg, sua sorella maggiore Molly e i loro genitori si trasferiscono da una città universitaria ad una graziosa casa di campagna, dove il padre deve trovare la concentrazione necessaria per finire di scrivere un saggio importante.

Le sorelle, nel loro crescere a stretto contatto, riflesso necessariamente diverso l’una dell’altra, si ambientano nella nuova scuola, stringono amicizie, assecondano i propri interessi, immaginano il proprio futuro.

Meg si appassiona alla fotografia e, come voce narrante della storia, fotografa relazioni, accordi e dissonanze della sua famiglia nella vita quotidiana. Attraverso i suoi occhi di ragazzina, che intuisce molte cose ma alla quale non tutto viene spiegato, vediamo il dipanarsi a ritmo lento delle stagioni e di nuove relazioni. Fino a che Molly si ammala di una strana influenza che ci impiega molto a passare. Tutti gli equilibri e i ritmi della famiglia iniziano ad incrinarsi. E l’estate diventa un tempo di cambiamenti indesiderati ma ineluttabili, tra luci e ombre che si rincorrono e alternano fuori e dentro la camera oscura.

Arriva dalla Svezia L’estate dei tuffi di Sara Stridsberg e Sara Lundberg, edito da Orecchio acerbo.

Qui la voce narrante è quella di Zoe, che cresce tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta e che racconta una situazione delicata della quale ai bambini si fa fatica a parlare.

Il suo papà non c’è più. Il suo posto è vuoto al tavolo della colazione, ma nessuno le dice perché. Fino a che la mamma non la accompagna alla clinica dove il papà è ricoverato. I grandi le spiegano che il papà è così triste che non ha più voglia di vivere. Non si ricorda più come si fa ad essere felici, come si fa a volare, e in ospedale lo aiutino perché non voli via.

I mesi passano, e ad un certo punto il papà sta così male che non vuole più incontrare la sua famiglia. Allora la bambina continua ad andare in clinica, senza vedere il papà, ma facendo amicizia con una persona speciale, Sabina, che la porta a nuotare nell’erba e a vivere altre avventure tra i corridoi.

Sabina fa compagnia a Zoe per tutta questa estate così dura nella quale il papà non vuole più vivere, e la aiuta a transitare verso una nuova consapevolezza. Ad intuire come il malessere e la tristezza, nonché il nostro essere tutti diversi (e da vicino, nessuno ‘normale’) siano parte della vita e delle sue stagioni.

Lowry, L.(2021). Un’estate da morire. 21lettere

Stridsberg, S., Lundberg, S.(2022). L’estate dei tuffi. Orecchio acerbo editore

Wu Ming 4 (2016). Il piccolo regno. Una storia d’estate. Bompiani

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