Parliamo di corpi

Parliamone, sì, perché i corpi sono importanti ed entrano nei discorsi – a volte tossici – che assorbiamo e fanno parte di noi fin da piccoli. E finalmente iniziano a comparire, in modo intenzionale, anche negli albi illustrati.

Ecco due titoli che rientrano sicuramente più nella divulgazione che nella narrativa.

Bodies are cool di Tyler Feder: si accettano scommesse, gente. Arriverà mai da noi?;-)

Questo albo dai colori esplosivi e dal tratto deciso è insieme un catalogo della grande diversità dei corpi umani, una celebrazione di questa variabilità in versi che dicono le cose per quello che sono e una dichiarazione di rispetto e di amore per questi corpi e tutte le cose ‘normali’ e pazzesche che possiamo fare attraverso di loro.

Corpi che possono avere forme, colori, identità di genere differenti, corpi con caratteristiche e abilità diverse – e qui finalmente andiamo ben oltre la rappresentazione delle disabilità con un singolo personaggio su una carrozzina manuale, e anni luce da narrazioni pietistiche incentrate sulla diversità fisica come dramma.

Corpi che raccontano, anche nel silenzio, tante storie, ad esempio attraverso le cicatrici. Corpi che cambiano nel tempo, e anche così riflettono la nostra storia. Corpi che, in parte o a volte, scegliamo o abbiamo la necessità di trasformare perché ci rispecchino il più possibile. Corpi che si muovono, si incontrano e vivono alla luce del sole nella loro unicità. Corpi resistenti, mutevoli e non conformi ad uno standard imposto.

Tyler Feder riunisce, in una serie di tavole vivaci e ricche di dettagli, un fiume di persone ritratte in situazioni quotidiane, spesso comunitarie: dal barbecue alla lezione di danza, al gruppo che realizza dei murales, alla festa di compleanno, alla sala cinematografica piena di un pubblico emozionato.

La varietà dei corpi rappresentati è così ampia, e le scene così legate al quotidiano e corali, che il focus non è mai su un personaggio solo con le sue caratteristiche. L’intento è chiaramente divulgativo/didattico, l’approccio body positive e aperto verso vari livelli di diversità umana è esplicito. Un albo che susciterà, probabilmente, nei vostri piccoli lettori domande e curiosità.

La nudità che male fa? di Rosie Haine è già arrivato in Italia grazie a Settenove, tradotto da Guia Risari. Ed è una bella fortuna, perché è un albo gioioso e giocoso che mette in scena la varietà dei corpi umani attraverso una galleria di acquerelli carichi di espressività.

Qui i corpi sono disegnati nudi, e il testo parla direttamente a bambine e bambini, giocando proprio sull’effetto buffo e spiazzante di raffigurare con naturalezza, per esempio, sederi, pisellini, capezzoli e altre parti del corpo in tante (realistiche) varianti di forme, dimensioni e colori. Non è, forse va precisato, un libro di educazione sessuale o un libro che parla di consenso (in senso ampio). Qui l’obiettivo è – apertamente – quello di affermare il valore dei corpi e di quanto siano meravigliosi nella loro varietà e nella loro trasformazione.

La voce narrante si rivolge a piccoli lettrici e lettori e anche qui c’è un focus sul cambiamento nel tempo. Un invito ad accogliere il proprio corpo che cambia senza paura. Un corpo che è sempre cambiato, che attraverserà grandi evoluzioni nella pubertà ma anche in tutto il corso della vita. Un corpo che non è mai uguale a nessun altro, che ci appartiene e ci accompagna nella sua unicità, a volte riflettendo pezzi della nostra storia.

Anche qui sono rappresentate diverse forme di disabilità fisiche.

Due proposte che possono trovare spazio sugli scaffali dalla scuola dell’infanzia in poi – o anche prima.

Haine, R.(2021). La nudità che male fa? Settenove

Feder, T.(2021). Bodies are cool. Puffin, Penguin Random House.

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