Bambina nera sogna

Da poco è uscito in Italia Brown Girl Dreaming di Jacqueline Woodson, diventato Bambina nera sogna nell’edizione Fandango, tradotta da Chiara Baffa.

Finalmente, direi! Finalmente questo intenso romanzo autobiografico in versi liberi, pubblicato per la prima volta nel 2014, potrà arrivare tra le mani dei nostri giovanissimi lettrici e lettori. In un formato che si presta ad essere letto tutto d’un fiato o centellinato con piacere consapevole.

In un’intervista Woodson ha spiegato che i versi liberi si prestavano particolarmente bene, per lei, a dare forma a questo racconto autobiografico. Perché è un racconto fatto di tanti ricordi infilati uno dietro l’altro come perline di una collana. E i ricordi le affioravano sotto forma di immagini, scene, sensazioni spesso scollegate temporalmente. Una sostanza che, per l’autrice, era traducibile con più naturalezza in poesia, o se preferite in questa sorta di prosa poetica.

Bambina nera sogna, così, è un memoir poetico al contempo personale e familiare, una raccolta vivida e luminosa di immagini, scene, vissuti in parte emersi dai ricordi di Woodson, in parte – quelli della prima infanzia – recuperati e ricuciti insieme con l’aiuto di una zia storica.

È come una raccolta di lanterne magiche che ci mostrano ciascuna un momento, un’angolazione specifica di un’infanzia che si snoda negli anni del grande movimento per i diritti civili.

Un’infanzia come tante, intrecciata con la storia collettiva. Quella di Jacqueline/Jackie, che nasce in Ohio nel 1963, terza figlia di una coppia divisa tra Nord e Sud. Presto i genitori si separano, la madre torna dai genitori in quel South Carolina dal quale non era mai riuscita a staccarsi davvero.

Qui Jackie e i suoi fratelli crescono felici per diversi anni accanto ai nonni materni, e il Sud diventa la loro casa. Una casa calda, accogliente, gioiosa finché, essendo piccoli, rimangono nel cerchio protettivo della loro comunità.

Una casa con la quale la madre, Mary Anne, intrattiene una relazione più complicata, consapevole che vorrebbe crescere i figli lontano dagli strascichi della segregazione che nel Sud sono ancora forti e tangibili. Lontano dalle tensioni che ancora segnano profondamente la sua terra. Lontano dalla necessità di interiorizzare un’identità subordinata che si codifica in elaborate e pervasive norme non scritte di comportamento nella vita di tutti i giorni.

Quando Jackie sta per iniziare le elementari, la sua vita va di nuovo incontro ad un grande cambiamento. Mary Anne si è trasferita a lavorare a New York e, una volta trovata la casa adatta, porta i figli con sé. Per la bambina è una cesura molto forte, questa separazione dai nonni che adora e dal mondo che finora aveva conosciuto. Il contrasto con la grande città è stridente e doloroso e sono tante le novità con le quali familiarizzare, tra cui un nuovo fratellino.

Dall’altra parte, è l’inizio di una fase di crescita e di grandi scoperte. Jackie inizia la scuola, che le spalanca tante finestre e le accende la passione per la lettura e la scrittura, come creazione infinita di storie. Incontra insegnanti sensibili. Conosce Maria, una bambina portoricana che diventerà la sua grande amica. Si adatta ad un contesto nuovo, accettando come dato di fatto che il suo senso di casa sarà sempre diviso tra Nord e Sud. Attraversa con la sua famiglia momenti duri e perdite, sullo sfondo di anni socialmente burrascosi e cruciali. Impara a dover tenere insieme le tante sfaccettature della sua identità e della sua storia. Inizia a prendere in modo più definito coscienza di sé come persona nera afroamericana e a voler trovare il proprio posto anche nell’attivismo.

È impossibile, come è giusto che sia, imbrigliare in poche parole una narrazione così densa. Quella bambina è diventata l’autrice pluripremiata di oltre 30 libri, la maggior parte rivolti a ragazzi e ragazze, e ha abbracciato la scrittura anche come forma di attivismo. Qui potete immergervi nella storia delle sue origini, una storia preziosa. Non ve ne pentirete.

Woodson,J. (2022). Bambina nera sogna. Fandango

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