Ta daaaa, amiche e amici immaginari! Siamo ad ottobre, uno dei miei mesi preferiti, e oggi darò ufficialmente il via alla carrellata di storie da brivido (ma non troppo e non sempre) che ci accompagnerà fino ad Halloween.
Come vi raccontavo lo scorso anno qui, questa festività – di antica origine celtica, anche se noi la conosciamo soprattutto attraverso la cultura pop statunitense – mi affascina, così come mi affascinano in generale – in fondo sulla carta sono un’antropologa – i riti analoghi legati ai cicli stagionali e ai misteri che da sempre segnano l’esistenza umana.

Quale scusa migliore di Halloween, e quale momento migliore dell’autunno per tuffarsi in storie che parlano di paura e di fantastico? Allora, eccoci qua!
Iniziamo con un titolo fresco e frizzante, uscito nel 2020 e non ancora arrivato in Italia: è una graphic novel di Sophie Escabasse, si intitola Witches of Brooklyn ed è il primo titolo per ora pubblicato di una nuova serie. Anche se l’editore, Penguin Random House Graphic, la classifica come ‘middle grade novel’, quindi rivolta ad un pubblico dell’età delle scuole medie, secondo me è godibilissima anche da lettori leggermente più piccoli. I toni, infatti, non sono gotici nè paurosi; gli elementi fantastici si fondono gradevolmente con quelli realistici. L’atmosfera creata dall’autrice intreccia magia e scenari di vita quotidiana, con uno sguardo incline allo humour e al contempo sensibile, dando vita ad un piccolo universo dai colori brillanti, deliziosamente accogliente.
L’incipit è un topos di molta narrativa per ragazzi: un radicale nuovo inizio per la piccola protagonista, che ha 11 anni e ha da poco perso la mamma. Effie è già abbastanza sconvolta da quello che le è successo, ma dalle prime tavole del libro si ritrova a dover affrontare una sfilza di grossi cambiamenti. Il fumetto si apre con un campanello che suona a tarda sera. E’ quello della bizzarra e affascinante casetta a Brooklyn, New York, dove vivono Selimene e la sua compagna Carlota, due anziane ed energiche naturopate che definire eccentriche è riduttivo. A suonare il campanello sono – sorpresa! – i servizi sociali. A quanto pare Selimene, la sorellastra più anziana con la quale la madre di Effie non era in contatto da anni, è l’unica parente alla quale la bambina può essere affidata.
Selimene, vecchietta vivacissima, tendente alle battute abrasive e un filino esplosiva, reagisce mandando a stendere l’assistente sociale, mentre la più placida Carlota accompagna in casa la ragazzina. È l’inizio di una convivenza apparentemente improbabile, che si rivelerà molto azzeccata e foriera di scoperte inaspettate.
Come la zia, anche Effie è un peperino senza peli sulla lingua. Dopo un primo momento di tensione, tra le due si va costruendo uno schietto, affettuoso sodalizio. Tra le due anziane signore – quasi delle nonne, irriverenti e fuori dagli schemi ma attente e premurose – e la ragazzina c’è chimica e si crea un clima di reciproca apertura, rispetto e complicità. Una base da cui Effie partirà all’esplorazione di questa nuova fase della sua vita a Brooklyn. Per fortuna a scuola troverà da subito un paio di amici ed inizierà ad inserirsi nella nuova routine.


Una sera qualcuno si presenta di nuovo alla porta delle zie molto tardi: un gruppo di persone in incognito. Ed è l’inizio della parte più esilarante e avventurosa della storia. A chiedere in segreto l’aiuto delle due naturopate è una famosissima cantante pop, idolo dei ragazzini, compresi Effie e i suoi compagni di scuola. Tippy ha usato una misteriosa crema che le hanno regalato e si è ritrovata con la pelle del viso scarlatta. Deve assolutamente risolvere il problema prima del successivo megaconcerto, in programma nel fine settimana. Questa situazione dà il via ad una serie di momenti rivelatori.
Effie avverte degli strani…sintomi. E scopre di avere dei poteri magici, proprio come le zie, che si rivelano essere streghe. Streghe altruiste che hanno scelto di utilizzare i loro poteri per guarire e creare rimedi, mettendosi al servizio di chi quei poteri non li ha.
Effie muove, così, i primi passi alla scoperta della magia, affiancata dalle zie, ottime ‘streghe madrine’ e tutor, nonchè stellari protagoniste di adorabili intermezzi comici. Nel frattempo, prosegue la ricerca di un rimedio per la cantante Tippy. Che si rivela, anche agli occhi di Effie, un personaggio decisamente non all’altezza dell’adorazione dei fans, arrogante, superficiale e capricciosa. Questo offre lo spazio per una discussione interessante tra Effie e le zie. E’ brutto quando qualcuno che ammiravi scende bruscamente dal piedistallo che avevi creato per lui. Nel caso di un artista, puoi continuare ad apprezzare il suo lavoro anche senza condividere il suo pensiero su tutto; o se non ti piace come persona. Per un attimo mi è parso che la zia Carlota si rivolgesse agli amanti di Harry Potter delusi da certe recenti prese di posizione di J.K. Rowling. Naturalmente, si arriverà ad un lieto fine.
La costruzione della trama non è il punto più forte di questo primo volume, che ai miei occhi si presenta come una specie di capitolo introduttivo per entrare nel mondo di Effie. Si intuisce che la struttura è quella di una narrazione per episodi e che la graphic novel non nasce come opera conclusa in se stessa. Il background – per alcuni versi traumatico – della protagonista viene solo accennato e non diventa, perlomeno in questo primo volume, oggetto di analisi o di flashback molto approfonditi; può essere una scelta legata al desiderio di mantenere un tono solare e tutto sommato leggero e rassicurante in una narrazione rivolta a lettori molto giovani.
Aspetto con curiosità l’uscita del prossimo volume!

Escabasse, S. (2020). Witches of Brooklyn. Penguin Random House Graphic
Età consigliata: dai 9 anni