Quattro sorelle a fumetti che dovete incontrare … e non sono quelle che pensate

Ci sono quattro sorelle, in realtà cinque, che godono di grande fama tra i giovani lettori francesi. Le ho scoperte per caso l’inverno scorso alla fiera di Montreuil, fighissimo salone sul libro per ragazzi francese al quale sono finita altrettanto per caso. E niente, dato che non ho mai studiato il francese ma ho appurato che lo capisco abbastanza da leggere le graphic novel, ho scovato gli ebook e li ho divorati uno dopo l’altro.

Quatre soeurs è il titolo di questa serie, nata sotto forma di romanzi dalla penna di Malika Ferdjoukh e divenuta un nuovo classico. La versione nella quale ho scoperto le sorelle Verdelaine, però, è quella della graphic novel edita da Rue de Sevres, nata dalla collaborazione tra l’autrice dei romanzi e l’illustratrice Cati Baur, che ha assunto l’ambizioso compito di riscriverlo attraverso il linguaggio del fumetto. Per i limiti linguistici di cui sopra, i romanzi non li ho letti, ma trovo che il mondo ricreato da Cati Baur abbia una forte presa a livello estetico e una grande vitalità, tanto che sembra di immergersi davvero nella vita della famiglia protagonista. I volumi sono quattro, uno dedicato a ciascuna delle sorelle più giovani, e seguono il ciclo delle stagioni, iniziando dall’autunno e dalla sorella più piccola, Enid.

Siamo sulla costa nordoccidentale della Francia. La Vill’Herve’ è un’estremamente affascinante, ancorché un po’diroccata dimora isolata, affacciata a picco sull’oceano. Vill’Herve’ è vecchia, decadente, caotica, piena di calore e colore, bellissima. Ed è la casa avita delle sorelle Verdelaine, che da due anni hanno perso i genitori in un incidente e da allora si autogestiscono in un menage movimentato e creativo, nel quale comunque non ci si annoia mai.

La sorella maggiore Charlie ha lasciato gli studi di Medicina e trovato un lavoro di ripiego per occuparsi delle sorelle più piccole, in gran parte aiutata da Genevieve, che ha 16 anni ma è molto responsabile e dedita alla casa e alle sorelle, come una Hilda Spellman adolescente, una giovane dea del focolare che pratica in segreto kick boxing come valvola di sfogo. Dopo di lei ci sono Bettina, 14 anni, Hortense, 11,ed Enid, che ne ha nove. Il fidanzato di Charlie, un dottorino tenero e affidabile che rientra nella definizione sintetica di ‘giovane vecchio’, gravita nella grande e rumorosa cucina di casa Verdelaine come un affettuoso satellite.

Non sono vicende eccezionalmente adrenaliniche, quelle della famiglia Verdelaine. Ognuna delle protagoniste è impegnata nella propria personale avventura della crescita, tra difficoltà e scoperte. E al contempo tutte cercano di trovare e mantenere un equilibrio omeostatico di branco nonostante il grande vuoto lasciato dalla scomparsa dei genitori. Nascono amicizie e innamoramenti, si litiga e si fa casino, a volte la casa si allarga per fare spazio a cugini, amici, coinquilini temporanei.

Anche se ogni volume è intitolato ad una delle ragazze, e da’ effettivamente spazio a storyline che seguono il percorso di una o dell’altra sorella, la narrazione ha quasi sempre un respiro collettivo, si nutre dell’intreccio di relazioni ed esperienze di tutto il gruppo. I personaggi sono caratterizzati con umorismo e tenerezza, Baur ne tratteggia delicatamente insicurezze e moti di entusiasmo, segreti e paure, senza traccia di paternalismo né idealizzazioni, e sembra davvero di conoscerli in carne ed ossa, di condividere una stagione delle loro vite.

La frizzante piccola Enid, in autunno, ci porta alla scoperta di fantasmi e pipistrelli. In inverno seguiamo Hortense mentre affronta la sua timidezza impegnandosi in un corso di teatro e stringe una nuova, intensa amicizia con Muguette, una ragazzina che sta combattendo contro la leucemia. Bettina, la sorella di mezzo che sta attraversando una fase particolarmente acida e scomoda della sua adolescenza, soffre per una storia d’amore inaspettata, e intanto la primavera porta con sé scorribande con i cugini e una scossa tellurica nella placida vita sentimentale di Charlie. In estate la casa temporaneamente si svuota mentre le tre più piccole sono via. Genevieve ha un po’di tempo in più per sé, trova un lavoro stagionale sulla spiaggia e conosce a sua volta un ragazzo. Ma la casa è destinata a vivere una nuova, piccola rivoluzione e a tornare presto ancora più animata e popolata.

Alcuni elementi quasi di realismo magico punteggiano la quotidianità delle protagoniste. Come l’adorabile elfo del water con cui Enid intrattiene profonde conversazioni sui massimi sistemi. E soprattutto, i fantasmi di Fred e Lucie, i genitori defunti, che compaiono spesso, all’improvviso, al fianco di una o dell’altra figlia, chiacchierano con loro del più e del meno, le consolano nei momenti di delusione o scambiano con loro battute e ricordi per poi sparire altrettanto repentinamente. Questo, insieme alla meravigliosa ambientazione della Vill’Herve’, è forse l’elemento più deliziosamente umoristico e al contempo toccante del fumetto. Fred e Lucie – che in vita dovevano essere dei gran personaggi e dei genitori la cui mancanza si sente molto – mantengono con ognuna delle ragazze una relazione individuale:le sorelle non si rivelano mai l’un l’altra di parlare con i fantasmi dei genitori, che tra l’altro si manifestano ogni volta nelle mise più disparate e buffe, a sottindere un’agenda densa di attività di ogni genere nell’aldilà. Dove tutto è molto bello, ma non può essere davvero un paradiso senza le figlie.

Solo alla fine dell’arco narrativo le ragazze e i loro fantasmi giungeranno ad un momento che è una sorta di congedo Perché sono abbastanza forti, ed abbastanza unite nonostante le loro differenze, per andare avanti da sole.

La morte non è un tabù tra le pagine di Quatre soeurs. In un certo senso è quasi sempre presente, è qualcosa con cui le sorelle, ciascuna per sé ma anche insieme, devono fare i conti, devono in qualche modo fare pace. La vita scorre potente e chiassosa tra le pareti della villa, ma il senso di perdita non viene rimosso o nascosto sotto il tappeto. Enid trova un momento di sfogo, di inizio di una duratura rielaborazione del lutto, investigando su una storia di fantasmi insieme al suo amico Gulliver. Hortense riceve un nuovo, duro colpo e si scopre abbastanza forte e supportata da reggerlo.

Il personaggio di Muguette è un altro elemento chiave nella multisfaccettata rappresentazione di questo tema, ed è tra l’altro un personaggio dall’acuta consapevolezza – tanto da renderla quasi abrasiva – e notevolmente padrona delle sue scelte, nonostante la giovane età.

Tutte le sorelle devono affrontare il cambiamento, la necessità anche pratica di rimboccarsi le maniche e mettere fisicamente ed emotivamente in ordine ciò che riguarda il passato per potersi evolvere e al contempo conservare la loro casa, con tutti i ricordi che custodisce.

Se anche voi non conoscete il francese, ma l’inglese sì, potete trovare la serie di fumetti anche edita da Idea&Design Works.

Ferdjoukh, M., Baur, C. (2014). Quatre soeurs. 1.Enid. Rue de Sevres

Ferdjoukh, M., Baur, C. (2014). Quatre soeurs. 2 Hortense. Rue de Sevres

Ferdjoukh, M., Baur, C. (2016). Quatre soeurs.3. Bettina.Rue de Sevres

Ferdjoukh, M., Baur, C. (2018). Quatre soeurs. 4. Genevieve. Rue de Sevres

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