3 young adult fuori dalla comfort zone

Dopo i titoli morbidi e avvolgenti delle feste invernali, ecco qualche spuntino di lettura… fuori dalla comfort zone.

Fuori dalla nostra idea di infanzia

Fuori dalla nostra comfort zone di lettori adulti, magari anche genitori o educatori, ci porta Dolcemosca e la bambina di Melvin Burgess, edito in italiano da Mondadori a metà anni Novanta. Spiazzante, destabilizzante, ci trasporta in una Londra futura e distopica che suona fin troppo realistica, perché vicina alla realtà vissuta davvero da bambini e ragazzi di oggi in determinate situazioni. Una terra senza leggi, una società spietata anche e soprattutto verso i suoi membri più vulnerabili, la cui stessa vita vale meno di zero. Dolcemosca, sua sorella Jane e i suoi compagni sono bambini della discarica, orfani o abbandonati ma orgogliosamente ‘fortunati’ rispetto ai comuni bambini di strada perché ‘protetti’ dalla donna che li schiavizza. Quando si ritrovano tra le braccia Sylvie, una neonata rapita per la quale è stato richiesto un lauto riscatto, Dolcemosca, Jane e Dritto si trovano di fronte a delle (ipotetiche) scelte che potrebbero rivoluzionare le loro vite. Scelte solo ipotetiche, perché il mondo lì fuori si è già dimostrato pronto a schiacciarli, piuttosto che a lasciarli affrancare da un destino brutale che sembra già tracciato.

Fuori da una comunità troppo stretta

Fuori da una comfort zone che le stava decisamente stretta si trova Rose, protagonista di Rose fuori dal mondo di Patrice Lawrence, edito da Giralangolo. Come Orangeboy, anche questo romanzo è ambientato a Londra, e vede un nucleo familiare composto da madre e due figli adolescenti lottare per stare a galla dopo aver abbandonato una setta cristiana estremista. Rose è determinata ad integrarsi nel mondo dei suoi coetanei e a liberarsi consapevolmente anche dal retaggio psicologico dell’ambiente repressivo nel quale è cresciuta. Non è lo stesso per il fratello tredicenne, Rudder, che fa molta fatica ad interagire con i compagni e a vivere fuori dalla cornice – oppressiva ma per lui rassicurante – della religione, che intesse ancora nel profondo il suo sguardo sulla realtà. Entrambi i fratelli devono fare i conti con le difficoltà economiche della loro situazione, con la cultura dei loro coetanei, talvolta ancora difficile da decifrare. E con l’amarezza di essersi lasciati alle spalle anche la relazione con il padre, che è rimasto nella comunità di origine – nonostante l’episodio violento che ha colpito Rudder due anni prima e che ha scatenato l’abbandono della setta da parte dei ragazzi e della loro madre – e si sta ricostruendo una famiglia. Tutti e due saranno coinvolti, in modi diversi, in una questione complessa che metterà alla prova tutte le loro relazioni e che evidenzierà luci e ombre che fanno parte, inevitabilmente, della vita nel mondo esterno alla loro precedente comunità.

La rivoluzione di un teenager che diventa papà

In Mahalia di Joanne Horniman (Fabbri per l’edizione italiana) troviamo un protagonista, l’australiano 17enne Matt, la cui vita si è radicalmente trasformata con l’arrivo di una bimba. Quando Mahalia ha 5 mesi, la compagna di Matt se ne va, lasciandolo ad occuparsi della piccola da solo. Seguiamo Matt nel primo anno di questa nuova vita a due con la bimba alla quale lo lega un amore intenso e totalizzante. Dalla paura che Mahalia gli venga sottratta alla capacità di accettare aiuto dalle persone che gli sono vicine, Matt percorre un lungo viaggio interiore, attraversando un anno faticoso ma anche ricco di nuove amicizie e possibilità.

Burgess, M. (1996). Dolcemosca e la bambina. Mondadori

Horniman, J. (2006). Mahalia. Fabbri editore

Lawrence, P. (2021). Rose fuori dal mondo. Giralangolo

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