Bentornate e bentornati, amiche e amici immaginari. In questa nuova ‘puntata’ di Ottobrrrr…e di storie ritorno al linguaggio del fumetto, per presentarvi una graphic novel molto adatta al periodo pre Halloween, ideale per una lettura in notturna con plaid e cioccolata calda.
Parliamo di Clara e le ombre, scritto da Andrea Fontana e illustrato da Claudia Petrazzi, edito da Il Castoro. Un libro al quale avevo girato intorno per un po’, forse perchè lo stile graffiante delle illustrazioni non è tra quelli che mi attraggono ad un primo impatto. Poi mi sono decisa, sono entrata tra le sue pagine e il viaggio è stato piacevole sia a livello di esperienza estetica, sia sul piano della costruzione narrativa.
Clara e le ombre è un fumetto creato da autori italiani, ma ambientato in un contesto geograficamente lontano: Brattleboro, una cittadina del Vermont, negli Stati Uniti. E in un tempo non lontanissimo ma ormai inevitabilmente vintage, gli anni Ottanta, al centro di vari prodotti culturali che puntano sull’effetto revival e nostalgico, come la serie Stranger Things.
E proprio con Stranger Things (ma è un caso, spiega Andrea Fontana in questa intervista, perchè l’idea di una storia che rappresentasse un omaggio a tutto l’immaginario degli anni ’80 era nata anni prima dell’esordio della serie) l’opera ha in comune una serie di tratti. L’ambientazione in una piccola città, il periodo storico, il gruppo di protagonisti un po’ nerd, un po’ in posizione marginale rispetto alle complesse dinamiche della scuola media, gli elementi fantastici e soprannaturali.
L’incipit è di quelli classici. Clara, preadolescente, si trasferisce controvoglia insieme al padre a Brattleboro, una realtà provinciale. Ha lasciato New York, dove era nata e cresciuta, e sta attraversando un periodo pesante. La madre ha lasciato lei e il padre, che aspira disperatamente ad un nuovo inizio e cerca di starle vicino, anche se non sempre, naturalmente, i due riescono a capirsi. Clara convive con tutte le normali insicurezze della sua età, alle quali si aggiunge una leggera forma di epilessia. Quando ha un attacco epilettico, la nostra protagonista si sente assediare da quelle che chiama Le Ombre, che la perseguitano da qualche tempo, minacciandola di non abbandonarla più e di non permetterle mai e poi mai di essere felice.
L’ingresso nella nuova scuola è tutt’altro che spensierato. Clara si sente isolata e viene presa di mira dai bulletti locali. Anche il momento non è dei più allegri: la comunità è scossa dalla scomparsa di alcuni suoi coetanei e l’ansia serpeggia tra studenti, insegnanti e genitori. Per fortuna, dopo poco un gruppetto di ragazzini meno popolari, ma simpatici, brillanti e leali la prende sotto la propria ala protettiva e Clara trova conforto nelle nuove amicizie. Insieme, i cinque amici capiranno di avere, forse, la chiave per risolvere il mistero degli adolescenti scomparsi.
Clara e le ombre è un libro dal quale lasciarsi avvolgere. Lasciatevi avvolgere dall’ambientazione favolosa, curatissima nei particolari, dai paesaggi di ampio respiro (la maggior parte della narrazione ha luogo tra autunno ed inverno e le illustrazioni ne restituiscono intatto il fascino uggioso), dalla musica anni ’80 che sembra uscire dalle pagine, dagli interni realistici ed accoglienti, come il garage scalcinato ma pieno di calore nel quale i protagonisti passano il loro tempo libero. Dal dipanarsi delle relazioni e delle situazioni.
Clara scoprirà di non essere la sola a dover combattere con le proprie Ombre personali. Ognuno dei suoi amici, anche suo padre, ciascuno deve imparare giorno per giorno a convivere con un dolore, una ferita, un’ingiustizia subita, senza rimanere intrappolato in questa sofferenza e guardando avanti.
Se i vissuti degli altri personaggi vengono indagati superficialmente o solo accennati, riusciamo invece ad assistere ad un arco evolutivo nella storia di Clara, nel suo fare i conti con quello che le è successo e con il suo presente.
Riguardo al background dei suoi amici, una divagazione: non sarebbe interessante, per una volta, rompere i clichè sui personaggi adolescenti ‘marginali’ e sui loro issues? Per esempio, che twist sarebbe se il problema del ragazzino nero non fosse quello del bullismo razzista, se lo studente cicciottello non avesse come dramma principale quello delle prese in giro per il peso, ma qualcos’altro? Sia chiaro, questi personaggi secondari sono comunque adorabili, ognuno a modo suo e nelle loro interazioni (sarebbe bello conoscerli meglio in un secondo capitolo o uno spin off!), le problematiche che rappresentano sono reali e il fumetto restituisce un quadro variegato della realtà del bullismo. Credo che, però, potrebbe essere stimolante rimescolare e scombinare un po’ questa dinamica (diffusa in molta letteratura per ragazzi anche di buon livello) del rappresentare determinati personaggi attraverso specifiche etichette e categorie.
D’altra parte, un topos la cui assenza ho apprezzato è quella del romance adolescenziale tra la protagonista e il principale personaggio suo coetaneo del sesso opposto: qui al centro di tutto c’è l’amicizia. Quella che serve a spiccare il volo e a sopravvivere a ogni genere di demogorgon, quelli interiori, quelli che si nascondono nei boschi e quelli tra i banchi di scuola.
Fontana, A., Petrazzi, C. (2020). Clara e le ombre. Il Castoro edizioni.
Età consigliata: dagli 11 anni