Il nostro viaggio di oggi ci porta ad incontrare un libro probabilmente destinato a diventare un nuovo classico. Molti di voi magari lo hanno già letto o ne hanno sentito parlare. Il mistero del London Eye di Siobhan Dowd, edito in italiano da Uovonero, ci porta nella capitale inglese a seguire lo sviluppo di un vero e proprio giallo con giovanissimi protagonisti.
Un giallo solido, ben costruito, da assaporare tutto d’un fiato, godibile dalle medie alla pensione grazie al ritmo ed all’azzeccato blend di tensione, humour e indagine sulle relazioni ed emozioni umane. Un giallo nel quale, come in tanti classici della letteratura per ragazzi, a prendere in mano le redini del mistero sono i giovanissimi protagonisti. Nello specifico Ted, dodicenne londinese, e la sorella maggiore Kat. Che, quando il cugino Salim, in visita a Londra, sparisce sotto i loro occhi durante un giro sul London Eye, la grande ruota panoramica, sono molto scossi e non accettano di starsene tranquilli ad aspettare che la polizia risolva il mistero.
Ted, voce narrante, è un ragazzino appassionato di meteorologia, consapevole del fatto che il suo cervello gira “su un sistema operativo diverso”; molto probabilmente convive con la sindrome di Asperger. Se, da una parte, interagire con le altre persone, decodificarne i gesti, le espressioni, i modi di dire, come le metafore, per lui è estremamente faticoso, dall’altra parte la sua mente analitica, il suo sguardo attento a dettagli quasi invisibili agli altri e la sua testardaggine gli daranno una marcia in più proprio in un momento nel quale l’equilibrio degli adulti intorno a lui sta cadendo a pezzi.
Ted inizia a formulare una serie di ipotesi da verificare, lui e Kat tornano sul luogo nel quale Salim è scomparso, girano per la città in cerca di indizi, consapevoli che la loro è anche una corsa contro il tempo. La capitale è grande, loro sono piccoli, il cugino sembra essere stato risucchiato in un buco nero. Ma dalla loro parte i due fratelli hanno la logica, l’intuito, la capacità di pensare fuori dagli schemi, e di collaborare nonostante il loro rapporto complicato. E tassello dopo tassello, arrivano a mettere insieme un puzzle che gli adulti ancora non erano riusciti a intravedere.
Sullo sfondo, ma neanche troppo, i casini degli adulti, soprattutto dei genitori di Salim, separati ma ancora uniti da una relazione burrascosa e, ora, dal terrore che il ragazzino abbia fatto una brutta fine.
Se anche a voi manca Londra per qualche motivo, tuffatevi in queste pagine per assaporare un weekend di evasione dentro e fuori dalla Tube – e nella mente di un ragazzino fuori dal comune.
Dowd, S. (2011). Il mistero del London Eye. Uovonero.