Istantanee e storie d’estate

Chi mi conosce sa che io l’estate – quella rovente, padana in particolare – la depreco. Per me è una tortura da tollerare in attesa di una piccola, gradita, pausa e del ritorno, molto gradito, dell’autunno. Però so, perchè è successo anche a me, che quando si è piccoli, o ragazzini, o giovani con la casa finalmente libera, o all’inizio di un nuovo amore, o se semplicemente non si patisce il caldo a bestia…beh, allora l’estate può essere un periodo atteso e magico. Un tempo di sospensione rispetto ai doveri e al tran tran, di libertà, di nuove esperienze e scoperte, di amicizie vissute intensamente. Un tempo di possibilità che, come è normale che sia nell’esperienza umana in tutte le stagioni, si può mescolare al tempo della noia, della malinconia, dell’attrito con i familiari.

Oggi vi voglio proporre una mini carrellata di letture che hanno per protagoniste principali bambine, ragazzine, adolescenti che attraversano le loro prime estati. Sono storie e opere diverse tra loro per target di età e per linguaggio – anche se l’immagine ha in tutte un ruolo fondamentale – che mi sono sembrate suggestive e adatte per un’immersione tra le pagine all’ombra di un albero o rintanati nella penombra nelle ore più bollenti. Una piccola ma importante considerazione a cui tengo: il fatto che le protagoniste di questi libri siano ragazzine, che riflettano vissuti di esseri umani di sesso femminile, non vuol dire che siano libri solo ‘per femmine’. Così come da quando esistono libri destinati all’infanzia, bambine e ragazze hanno letto in abbondanza storie con protagonisti maschili, così anche i loro coetanei possono benissimo leggere e anche apprezzare storie con protagoniste femminili. Essendo membri della stessa specie, ci sono sicuramente tanti tratti dell’esperienza umana che ci accomunano e parti di noi che possiamo ritrovare rispecchiate nelle narrazioni, al di là di tutte le differenze.

Iniziamo con due libri illustrati che hanno in comune…l’illustratrice, Alessandra Lazzarin. Parliamo di Un gioco da ragazze, pubblicato da poco da Orecchio Acerbo, e di Grilli e rane, di Barbara Ferraro, edito da Edizioni Corsare.

 

Un gioco da ragazze          Grilli e rane - EDIZIONI CORSARE

Un gioco da ragazze è un albo in perfetto equilibrio tra il realismo e l’incanto, che si articola, in realtà, tra due stagioni: l’autunno e l’estate.

Un gioco da ragazze

Due gemelle sui due, tre anni e la cuginetta coetanea si ritrovano per una giornata a casa della nonna, in campagna. Ed è subito un’esplosione di libertà, giochi di immaginazione, divertimento sfrenato. Le figure buffe e tenere delle bambine si muovono su tavole bianche, come un pianeta di latte (o di luce), che si alternano con grandi tavole che rappresentano il loro immaginario. In campagna tutto diventa un’occasione di gioco e di invenzione favolosa. Le foglie colorate nelle quali si può saltare trasportano le bimbe in un bosco immaginario popolato di orsetti, cerbiatti, volpi e scoiattoli. Le lenzuola stese diventano la vela di una barca per scorrazzare in mare aperto. Quel varco nella siepe diventa un passaggio segreto per arrivare nella giungla; le capriole da cucciole rotolanti in cortile diventano le acrobazie delle artiste di un grande circo. L’estate, poi, è sinonimo di “uno spasso gigantesco”, con i giochi d’acqua che traghettano le bimbe direttamente sul dorso di una balena. Le illustrazioni ad acquerello di Lazzarin, delicate e realistiche nel ritrarre le piccole protagoniste, ci restituiscono, quasi in modo impressionistico, le sensazioni di un’infanzia all’aperto, di un’estate contemporanea che ci ricorda i sapori e i colori di tante estati passate.

In Grilli e rane ritroviamo il tratto luminoso e vivido di Lazzarin, che questa volta si presta a raccontare i ricordi di un’estate bambina raccolti da Barbara Ferraro, della quale di recente vi ho raccontato Gli zoccoli delle castagne. Questo piccolo libro illustrato, pensato per bambini ai primi passi nella lettura autonoma, ci trasporta istantaneamente in un’estate nella Sila, attraverso una serie di tavole che, quasi in stile impressionistico, riflettono colori, suoni, sensazioni dell’estate in campagna. Sono giorni di pane e marmellata e ginocchia sbucciate, caldi, inondati di luce.  Gli animali sono grandi compagni di gioco: il cane che diventa migliore amico della piccola, i grilli e le rane da acchiappare (e poi liberare di nuovo).
La narrazione si snoda attraverso brevi episodi che ci restituiscono le piccole gioie e sfide quotidiane di una bambina con i codini, in vacanza dai nonni, che si gode una massiccia, inebriante dose di libertà e di contatto con la natura.

Grilli e rane

Proseguiamo con ben tre graphic novel. Le prime due sono dedicate – idealmente, per le storie e i personaggi rappresentati –  alle ragazzine (ma anche, perchè no, ai ragazzini) che stanno attraversando il confine invisibile tra l’infanzia e l’inizio dell’adolescenza.

Roller Girl - Editrice Il Castoro

Quella raccontata in Roller girl di Victoria Jamieson è una storia piacevole e frizzante e al contempo piena di sfumature delicate, che include accenni a vissuti come l’esclusione, gli alti e bassi intensi delle amicizie, la rabbia e i modi per canalizzarla. Ne è protagonista Astrid Vazquez, una ragazzina di 12 anni nell’estate prima dell’inizio delle medie. Un’estate nella quale si sperimenterà in qualcosa di nuovo ed entusiasmante, e al contempo si confronterà con la trasformazione di un’amicizia storica.  Dopo aver assistito ad un incontro di roller derby – sport di contatto al femminile dalla crescente popolarità – Astrid ha un vero e proprio colpo di fulmine e decide di cogliere l’opportunità di frequentare un campo estivo dedicato a questa disciplina, organizzato da una squadra della sua città, Portland. Si aspetta che la sua migliore amica Nicole la seguirà, ma non è così: Nicole preferisce partecipare a un campo di danza classica. E’ la prima volta che le due amiche prendono strade diverse, che le porteranno, come è naturale, ad intrecciare nuove relazioni.

Roller Girl e Super Sorda, fumetti formativi per ogni età | Tom's ...

Astrid si deve confrontare con le difficoltà iniziali del roller derby, superando insicurezze e momenti di sconforto e si inserisce piacevolmente nel gruppo di giocatrici, tutte ragazze di poco più grandi, dai capelli technicolor e mediamente toste. Intanto Nicole si riavvicina, attraverso la danza, ad un’ex compagna di scuola che Astrid detesta, dato che negli anni precedenti si era comportata da vera e propria bulletta nei suoi confronti. E che continua a farlo, seminando zizzania e cercando di allontanare le due amiche storiche tra di loro. Ci vorrà un po’ di impegno perchè Astrid e Nicole si ritrovino, accettando che la crescita le porterà anche a coltivare interessi diversi. Nel frattempo Astrid avrà scoperto e abbracciato, attraverso il roller derby, una nuova parte di sè ed un ambiente accogliente nel quale sentirsi pienamente a proprio agio e divertirsi. Un vantaggio non secondario, quando ci si affaccia ai metamorfici anni dell’adolescenza.

E la chiamano estate è la graphic novel che mi ha fatto scoprire sia il talento come sceneggiatrice di Mariko Tamaki, sia il tratto morbido ed espressivo delle illustrazioni di Jillian Tamaki. In italiano è stato edito nel 2014 da Bao Publishing, ed è un affresco con tanti personaggi, ma dallo sguardo intimistico. Anche qui la narrazione segue una manciata di settimane nelle vite di due preadolescenti, Rose e Windy, “amiche dell’estate” che si ritrovano, ancora una volta, nella cittadina lacustre dell’Ontario dove le loro famiglie da tempo trascorrono le vacanze.

E la chiamano estate: Amazon.it: Tamaki, Jillian, Tamaki, Mariko ...

Le due ragazzine sono unite da un legame genuino, nonostante si vedano solo in estate e nonostante, anzi, forse in virtù del loro essere Yin e Yang l’una dell’altra: Rose è bionda, esile come un fuscello e tendente al riservato e al meditativo, mentre Windy, di un anno e mezzo più piccola, è un vulcano rotondetto dai capelli neri.

E la chiamano estate: una meditazione sui rapporti – Lo Spazio Bianco

Non troviamo eventi giganteschi nell’estate delle due ragazzine, almeno non eventi che tocchino loro direttamente. Al centro della narrazione, invece, abbiamo un flusso di dialoghi e silenzi che ci portano dentro alle sensazioni e ai pensieri delle protagoniste, in un ritmo lento che ricorda l’indolenza dei caldi pomeriggi d’estate in un paesino di provincia e che ci permette di assaporare tutte le sfumature agrodolci di questo racconto.
Awago Beach è il luogo di sempre, nel quale ogni gesto, ogni attimo di vita riecheggia gesti e attimi degli anni precedenti, ricordi incastonati come matrioske l’uno dentro l’altro. Windy e Rose, però, stanno crescendo e, se non disdegnano alcuni dei divertimenti che le hanno accompagnate durante l’infanzia, ora hanno curiosità, inquietudini, insicurezze che prima non appartenevano loro. E’ il tempo dei discorsi sul proprio corpo che cambia, con l’umorismo a mascherare l’imbarazzo. E’ il momento di tuffarsi nella scoperta dei film horror ‘proibiti’, presi a noleggio dal negozietto di Awago Beach. E’, anche, un tempo nel quale si inizia ad osservare con occhi più attenti la vita dei più grandi: i ragazzotti del paese, con i loro intrecci amorosi, e gli adulti, i genitori, che ora – fuori dalla bolla protettiva dell’infanzia – appaiono alle figlie con i loro difetti e le loro difficoltà.  Mentre i mostri sullo schermo non spaventano Rose più di tanto, lo stato depressivo nel quale sua madre Alice sembra essere sprofondata adombra i suoi pensieri più di quanto lei possa esprimere. Solo nella parte finale del libro Rose arriva ad uno scontro e ad un confronto con Alice, che sta facendo dolorosamente i conti con il proprio lutto per aver avuto un aborto spontaneo e per la sua difficoltà nella ricerca di una seconda gravidanza. Il tema della gravidanza, in un altro contesto, ritorna anche all’interno del gruppo degli adolescenti di Awago, in una vicenda che colpisce molto le due ragazzine e che si fa anche pretesto per un’accesa discussione sullo slut shaming.
Un romanzo quieto nel quale Mariko e Jillian Tamaki ci fanno sentire il rumore delle cicale e ci accompagnano, al contempo, nell’esplorazione di temi difficili. Una lettura che, anche se ha per protagoniste due preadolescenti, si presta bene per essere assaporata da ragazzi leggermente più grandi, oltre che, naturalmente, da adulti.

Per finire, parliamo di una graphic novel edita recentemente da Tunuè: si tratta di Per sempre di Assia Petricelli (sceneggiatrice) e Sergio Riccardi (illustratore), già coautori di Cattive ragazze.15 storie di donne audaci e creative.

Per sempre" di Assia Petricelli e Sergio Riccardi

Per sempre ha la classica struttura da romanzo ‘coming of age’, di formazione, in versione estiva. La protagonista, 17enne settentrionale in vacanza con i genitori perbenino in un paese di mare al Sud, impara a conoscere meglio se stessa attraverso una serie di incontri chiave e si fa, tra l’altro, un’idea personale di che cosa sia l’amore. Va premesso che gli autori sono bravissimi nel ricreare non solo le atmosfere estive – tra le pagine sentiamo il fruscìo del vento, le cicale delle tre del pomeriggio, l’odore del mare – ma anche l’ambientazione anni ’90 che hanno scelto per questa storia e che prende davvero vita tra una tavola e l’altra, una canzone dopo l’altra. Un contesto che sembra molto vicino – almeno, a noi quasi quarantenni – eppure non lo è davvero. Tante cose sono successe e sono cambiate, gradualmente, nel mondo e nella società italiana da allora.
Viola è in vacanza a Punta del Sole con la sua famiglia; qui trova gli amici di sempre, tra cui Valeria, e Fabrizio, per il quale ha una cotta. E qui scopre la controra (o contr’ora?): quel lasso di tempo caldissimo, nel primo pomeriggio, quando i villeggianti si rintanano a fare la siesta e scende il silenzio. Un’ora di scoperte e di nuove conoscenze per questa curiosa, inquieta giovane donna che non ha paura di andare contro corrente. Tra queste nuove conoscenze c’è Ireneo, un ragazzo del luogo,  schivo e sensibile, molto legato alle proprie radici e arrabbiato per il crescente impatto del turismo sul territorio che ama. Ireneo sta coltivando il progetto di riparare una vecchia barca, e durante la controra Viola gli ronza intorno; i due si stuzzicano a vicenda, per poi diventare amici, e quindi qualcosa di più, o meglio, di diverso. Viola attraversa, così, le forti emozioni di una storia d’amore destinata, probabilmente, ad essere breve (e ostacolata, si capisce poco perchè, dai genitori di lei) ma molto intensa per la profonda intesa che si stabilisce tra i due giovani.
Un altro incontro che lascerà traccia in lei è quello con Lili e Paola,  coppia lesbica, libera, ironica ed anticonformista in vacanza a Punta del Sole in una roulotte. Lili e Paola prendono Viola sotto la loro ala protettiva, conversano con lei come con un’adulta, raccolgono le sue confidenze stabilendo con lei una relazione più intima di quella che Viola ha con sua madre, e si aprono, a loro volta, con la giovane amica, fino a rivelarle che Lili ha una malattia terminale e che ha deciso di farsi ricoverare in una clinica estera per praticare la morte assistita. Una scelta che per Paola è devastante, ma che la donna accetterà per amore, per rispettare la volontà della sua compagna di vita. Altre, ben diverse sfumature di amore sono quelle, tossiche, di cui Viola diventa testimone quando si rende conto che il fidanzato della sua amica Valeria è possessivo e violento. Se nel complesso, come dicevo, la trama di questa graphic novel segue un impianto classico, questo non la rende banale nè prevedibile; la sua sostanza rimane, fino in fondo, credibile, ha un sapore di vita reale. Sullo sfondo, un’idea di amore che ha al suo centro la libertà, la cura, il rispetto, l’appartenersi intimamente senza possedersi. Mi piace immaginare Viola un paio di anni dopo, brillante e anticonformista, in cerca della sua strada e forse, perchè no, vicina ai movimenti no global!

Quali sono le letture del vostro inizio estate?

 

Ferraro, B., Lazzarin, A. (2020). Grilli e rane. Edizioni Corsare

Jamieson, V. (2015). Roller girl. Il castoro

Lazzarin, A. (2020). Un gioco da ragazze. Orecchio acerbo editore

Petricelli, A., Riccardi, S. (2020). Per sempre. Tunuè

Tamaki, M., Tamaki, J. (2014). E la chiamano estate. Bao Publishing

 

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