Giovani voci vibranti: Elizabeth Acevedo

Lo scorso gennaio ho assaggiato una voce interessante che non conoscevo ancora. E’ quella di Elizabeth Acevedo,  poetessa, performer e scrittrice domenicano-americana. Le sue opere non sono ancora tradotte in italiano, ma se leggete in inglese vi consiglio di provare a fare la sua conoscenza, e se siete insegnanti di lingua, a proporre di conoscerla ai vostri studenti più grandi.
Acevedo ha poco più di 30 anni e dalla sua adolescenza, trascorsa a New York,  è attiva nel mondo della slam poetry – un genere di performance in cui gli autori recitano i propri stessi versi originali utilizzando tecniche teatrali e di storytelling. Nella vita, però, ha fatto anche molto altro, lavorando spesso nell’ambito educativo e a contatto con i giovani.

I due libri che ho letto per adesso sono The Poet X e With the Fire on High, pubblicati entrambi da HarperTeen rispettivamente nel 2018 e nel 2019; un nuovo romanzo, Clap When You Land, anche questo dedicato a un target dallo young adult in su, uscirà a maggio.

The Poet X, vincitore di svariati premi e riconoscimenti, è un romanzo in versi liberi che si snodano taglienti, arroventati e morbidi al contempo, ironici e toccanti, che attraversano senza falsi pudori  una serie di temi caldi: il complicato rapporto con le proprie radici e quello tra genitori e figli, la costruzione della propria identità autonoma e individuale, la scoperta del desiderio e del sesso e l’esplosione interiore del primo amore, gli stereotipi sessisti nell’educazione, e ancora la passione per la scrittura che diventa non solo valvola di sfogo, ma preziosa e fondamentale espressione di sé.

Xiomara Batista ha 15 anni e  vive nel Bronx, figlia di immigrati dominicani che hanno avuto in età avanzata lei e il fratello gemello. La nascita di Xiomara e Twin (così viene sempre nominato il fratello, semplicemente Gemello) è stata vissuta dai genitori come una specie di miracolo quando ormai non speravano più di poter avere bambini, ma sulle spalle dei due giovani gravano forti aspettative di perfezione e di conformità a modelli di comportamento prestabiliti. La madre di Xiomara soffre (credo si possa dire così) di una forma di fanatismo religioso che ha conseguenze pesanti nella vita dei figli. In quella di Xiomara, che deve stare attenta a non uscire dai contorni precisi delle aspettative di genere tradizionali, ma anche in quella di Twin, in apparenza il figlio perfetto, educato, religioso e genio a scuola, ma angosciato di dover tenere nascosta alla famiglia la propria omosessualità.
Quello tra Xiomara e i genitori, soprattutto la madre, è un costante braccio di ferro; è evidente che, agli occhi della madre, ogni giorno è una prova di forza dalla quale la figlia deve necessariamente uscire sottomessa, o sarà la fine del mondo conosciuto.  Il problema è che Xiomara è un’adolescente sana di mente, che ragiona con la sua testa ed ha curiosità normali per la sua età. I genitori la vorrebbero rigorosamente divisa tra casa, chiesa e scuola senza altre distrazioni e le è assolutamente vietato frequentare ragazzi. In realtà, la protagonista ha sempre più dubbi sulla religione e non è sicura di voler fare la cresima. Dopo anni nei quali è stata in guerra col suo corpo in crescita, anche a causa delle attenzioni maschili moleste – sguardi, parole, gesti – che le sue forme di giovane donna attirano contro la sua volontà,  inizia a provare interesse per i ragazzi, in particolare per un suo compagno di scuola con il quale passa innocenti pomeriggi al parco ad ascoltare hip hop. Scrive con passione e senza filtri delle sue emozioni e della realtà che conosce, inondando le pagine di un quaderno – il che crea una sorta di situazione metanarrativa, noi leggiamo i versi dell’autrice che ci racconta di Xiomara che scrive. Quando la sua prof/mentore scolastica le propone di partecipare ad un gruppo di poesia con altri studenti, Xiomara entra in crisi, perché l’orario coincide con quello del corso di preparazione alla cresima, intoccabile e sacro per i genitori.  Succede quello che deve succedere: Xiomara è innamorata, esce per strada con il suo ragazzo, e salta le lezioni di catechismo per frequentare il gruppo di poesia, dal quale nascerà l’occasione di partecipare ad alcune serate di slam poetry nelle quali si esibisce con grande emozione e con successo. Succede quello che deve succedere: i genitori scoprono la sua relazione con il fidanzatino e vanno fuori di testa. La parte centrale del romanzo riflette con cruda intensità e con un uso molto efficace del linguaggio e della forma poetica il conflitto attraversato da Xiomara: la sua impotenza nel rapporto impari di potere con la madre, la violenza fisica ed emotiva subita, le sue ferite nel sentirsi rifiutata, amata in modo rigorosamente condizionato da coloro che possono, di fatto, controllare la sua vita, da cui dipende la sua sicurezza e il suo benessere e che non sono capaci di vederla, al di là degli stampini rigidi nei quali non può essere incasellata. Il conflitto si risolverà, grazie all’aiuto di persone esterne alla famiglia, e la poesia diventerà lo strumento fondamentale attraverso il quale Xiomara riuscirà a tirare fuori la sua voce. A dire la verità, l’happy ending familiare mi ha un po’ deluso; quasi mi aspettavo una separazione temporanea di Xiomara dai genitori, che desse loro tempo e modo di ricostruire le basi della relazione, ma permettendo alla ragazza di vivere in un luogo sicuro dove riprendere a respirare un po’.
In ogni caso, The Poet X è un testo ricchissimo, denso di vitalità e di vita, che sono felice di aver scoperto e che mi ha fatto venire voglia di andare a cercare le altre opere poetiche di Acevedo. #Staytuned.

With the Fire on High segna, invece, il debutto di Acevedo nella prosa. Come nel caso di The Poet X, ci troviamo di fronte al classica storia di coming of age, declinata, però, anche qui, con un linguaggio fresco e incisivo e con un taglio e una voce tutt’altro che scontati. Troviamo nuovamente una protagonista femminile, Emoni Santiago, 17 enne Afro-latina di Philadelphia alle prese con le sfide di un periodo di grandi cambiamenti  e di crescita personale. Anche Emoni è guidata, nel suo percorso di giovane donna alla scoperta del suo posto nel mondo, da un talento capace di darle le ali, quello per la cucina, che la nonna Gloria paragona ad un’abilità magica. Emoni sa mettere parte di sé nei piatti che prepara, che hanno il potere di emozionare in qualche modo molte delle persone che li assaporano. Anche in questo libro il tema delle identità razziali – cruciale nel contesto statunitense – e dei relativi stereotipi si intreccia, senza mai suonare didascalico, con gli altri fili narrativi. Emoni, come Xiomara, ha parecchie cose da dire e, rispetto a lei, è più sicura e consapevole della propria situazione. Non è imbrigliata nelle trame di una famiglia opprimente. La sua è una famiglia non tradizionale – è cresciuta con la nonna paterna dopo la morte della madre, afroamericana, e il ritorno del padre, spirito libero, a Porto Rico – che, però, le ha sempre dato la base di amore e sicurezza necessaria per crescere. Il suo mondo gira intorno a ‘Buela, la nonna Gloria, alla quale è legata da una relazione solida e sana, e ad Emma, la bambina che ha avuto alla fine del primo anno delle superiori. Emoni ha 17 anni ma ha dovuto imparare prima dei suoi coetanei a fare delle scelte importanti e difficili e a portarle avanti. Grazie anche alla tenacia della nonna e di un’insegnante speciale, non è rimasta indietro negli studi e sta per affrontare l’ultimo anno di liceo, cercando di bilanciare, non senza fatica, lo studio, un lavoretto dopo la scuola per contribuire alle spese di casa e la cura di Emma, che condivide in parte, e non senza conflitti, con il padre della bimba, il suo ex ragazzo Tyrone.

Dopo la nascita di Emma, Emoni ha riorganizzato completamente la sua mente e la sua vita in funzione del nuovo ruolo di genitore, aiutata dalla nonna che, però, cerca di darle sempre maggiore autonomia e responsabilità col passare del tempo. Consapevole della mole di pregiudizi che il mondo è pronto a vomitare addosso ad una mamma adolescente, Emoni cammina a testa alta sfidando benpensanti di ogni età – a partire dai coetanei – e vuole essere per Emma il miglior genitore possibile.   A 17 anni, desideri e passatempi adolescenziali sono scivolati via in silenzio dalla sua intensa agenda di scadenze e impegni, come se la giovane avesse messo in pausa, nella sua vita, tutto ciò che non è un dovere verso se stessa, ma soprattutto verso la sua famiglia. E a questo punto, naturalmente, i giochi iniziano a complicarsi. Da una parte, con il nuovo corso extracurricolare di cucina che sta per iniziare nel suo istituto superiore – Emoni non aspettava altro da secoli, ma quest’ultimo anno prima del diploma è già stracarico di impegni: difficile aggiungerne un altro. Dall’altra, con l’arrivo di Malachi, nuovo compagno di scuola, dolce e attento, che le fa piano piano scoprire un tipo di relazione diverso da quella, più acerba e frettolosa, che aveva conosciuto con Tyrone.  Sui banchi di scuola Emoni ha l’opportunità di immergersi sul serio nella sua passione per le arti culinarie, di mettersi alla prova e sperimentare le sue capacità su più livelli, entrando sempre più a contatto con il mondo della ristorazione, mentre il suo sogno – abbandonato in un cassetto – di diventare una chef inizia ad assumere contorni reali. Nel frattempo seguiamo l’evolversi delle sue relazioni in quest’anno cruciale – da quella che sboccia felicemente con Malachi, a quella con la nonna, che Emoni inizia a conoscere sempre più a tutto tondo, con uno sguardo adulto, a quella carica di contrasti con Tyrone e i suoi genitori, a quelle che la portano a fare i conti con le sue radici – con la zia Sarah, sorella della madre, con la quale ha un fitto rapporto epistolare, e soprattutto con il padre, che entra ed esce dalla sua vita e verso il quale Emoni deve riuscire a tirare fuori un po’ di sana rabbia.

La struttura narrativa si conclude, come è prevedibile, con uno scioglimento positivo a coronare gli sforzi di Emoni nella ricerca dell’equilibrio non solo tra gli ingredienti delle sue ricette, ma tra i tanti pezzi del puzzle della sua vita, tra la sua indole indipendente e la necessità di seguire le regole, tra le responsabilità e l’urgenza di spiccare il volo. Extra bonus: una serie di ricette vere e proprie, molto invitanti, punteggia le pagine di WTFOH, e, in generale, Emoni parla di cibo e ci porta a vedere l’intero processo del cucinare con uno sguardo appassionato, come uno strumento di felice creatività ed espressività.

Come già sottolineato, ‘classico’ non si traduce con ‘banale’: Acevedo, sia pure con un linguaggio meno radicale e di impatto rispetto a The Poet X, ci presenta una serie di personaggi credibili dai quali dispiace separarsi all’ultima pagina, scrive di cibo in uno stile  e tesse una trama complessa e ricca di sfumature, mescolando sapientemente sapori pungenti, dolci e piccanti.  

 

Acevedo, E. (2018). The Poet X. HarperTeen

Acevedo, E. (2019). With the Fire on High. HarperTeen.

Età consigliata: dai 14 anni.

 

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