Sono settimane che virano un po’ verso il grigio, nonostante lo splendore dei colori autunnali. Molti di noi dovranno passare, di nuovo, molto tempo a casa e, al contempo, molti di noi hanno raggiunto il punto di saturazione riguardo ad espressioni come “assembramento” e “distanziamento sociale”. Mi è venuta, allora, l’idea di proporvi una carrellata di albi intriganti e divertenti che ci portano ad esplorare, da punti di vista diversi, una dimensione domestica ma…anche un po’ aperta al mondo: quella del condominio.
Negli ultimi mesi, infatti, mi è capitato di sfogliare alcune interessanti novità, accomunate dall’ambientazione: un ambito che è insieme privato e in qualche modo pubblico, una microcomunità non sempre omogenea, che però condivide spazi, a volte problemi.
Incominciamo, allora, da un albo scoppiettante e vivace che ha proprio la curiosità verso questo microcosmo come motore: I miei vicini di Einat Tsarfati, edito da Il Castoro. Quanti di noi da piccoli, ma anche dopo, fantasticano ogni tanto sulle vite che si svolgono dietro le finestre dei vicini o dei dirimpettai, immaginando personalità e hobby delle persone che, magari, intravedono solo ogni tanto per le scale?
E’ così anche per la piccola protagonista, una giovanissima investigatrice dagli esplosivi ricci rossi che, tornando a casa in una giornata di pioggia, sale le scale e si immagina le vite segrete dei suoi vicini. Ad ogni piano c’è una porta diversa, e la varietà delle personalità degli abitanti si intuisce anche dalle variopinte e variegate cassette per la posta all’ingresso.

I vicini del primo piano hanno una porta con tante serrature. Ed ecco che dietro quella porta, la bambina si immagina una famiglia di scassinatori specializzati in arte ed archeologia, esperti predatori di musei e sarcofagi egizi! Un’altra porta è circondata da piante e porta le tracce di zampette sospette: sarà l’appartamento, trasformato in giungla domestica, di un vecchio cacciatore che vive con la sua tigre?
E gli altri vicini? Acrobati e mangiafuoco, vampiri amanti dell’alta sartoria, una coppia formata da una sirena e un sub che hanno trasformato la loro casa in un rifugio subacqueo…Tutti i condomini, insomma, vivono vite favolose o al confine con la magia, tutti tranne la famiglia della nostra voce narrante, che, in confronto, è quasi noiosa. O forse no? Le raffinate e coloratissime illustrazioni ci accompagnano su per le scale, alla scoperta di mondi sempre più incredibili. Molto piacevole il contrasto tra le pagine a sfondo bianco, con pochi elementi, che ritraggono la bambina sulle scale, e le tavole gioiosamente brulicanti di dettagli immaginifici ed umoristici che raffigurano i personaggi nelle loro case.
A volte i vicini crediamo di conoscerli già…ma possono lo stesso riservarci delle sorprese! Questo è ciò che accade alla bimba protagonista de L’ascensore – testi di Daniele Bergesio, illustrazioni di Olha Muzychenko, edito da VerbaVolant. Questo libro affascina a partire dalla sua forma e dal suo formato. Un albo che si dispiega e si legge in verticale, in un ingegnoso, soprendente gioco cartotecnico che ci permette di seguire il viaggio di un ascensore e di visitare i sette piani di un palazzo, abitato da diversi membri di una stessa famiglia. E’ estate e Iris, la nostra protagonista si annoia. Raccogliendo l’invito della mamma a darle una mano, Iris inizia a gironzolare, via via, su per i diversi piani del palazzo, interagendo con tutti i suoi abitanti, partecipando alle loro attività, scambiando due chiacchiere, ascoltando ciò che hanno da raccontarle. Ogni incontro reca con sè piccole scoperte e sensazioni diverse e porta Iris a scoprire nuove sfaccettature in ciascuno dei suoi familiari. Anche di quelli assenti, come la nonna, il cui spirito sembra pervadere ancora dolcemente le sue stanze. comunicando attraverso il silenzio con la nipotina. Ad ogni piano, la bambina trova anche, oltre a suggestioni e pensieri nuovi, anche dei frammenti materiali, dei “pezzi” che alla fine potrà comporre insieme per…guardare lontano.
Nel frattempo, anche il mondo esterno continua a vivere ed animarsi, e questo movimento lo possiamo seguire “leggendo” attraverso le illustrazioni ciò che accade sulla facciata della casa.

Viriamo su un registro comico, invece, con Meravigliosi vicini di Hélène Lasserre e Gilles Bonotaux, spassosa novità del catalogo di Orecchio acerbo editore, tradotta da Paolo Cesari.
Siamo in una città popolata da animali di ogni sorta, che assomiglia parecchio nello stile a Parigi; nello specifico, ci troviamo in un quartiere abitato prevalentemente da pecore, estremamente ordinato, tranquillo, prevedibile. Noioso, secondo la voce narrante, montone occhialuto che sbircia la strada dalla finestra. Notevole il manifesto elettorale “Vota Gregario” che si intravede sul muro accanto al palazzo. Passano l’autunno e l’inverno e, dai piccoli particolati di vita quotidiana che il nostro peloso amico racconta, pare che ad essere noiosi – ed annoiati – siano proprio i suoi vicini e gli abitanti del quartiere, sempre un po’ scocciati e pronti a brontolare per ogni minimo inconveniente o variazione del loro tran tran quotidiano. Arriva, però, la primavera, e con la primavera una ventata di novità: si sono trasferiti i nuovi vicini, una famiglia di…lupi! Lupi dall’aria piuttosto rock. E dopo i lupi arrivano delle cicogne. E delle mucche. E scimmie. E coccodrilli. Il clima nel quartiere inizia a cambiare, le giornate si fanno più rumorose, colorate, movimentate. Più allegre. Le pecore più conservatrici addirittura cambiano casa. Per chi rimane, il bello deve ancora venire. Il condominio e il pezzo di quartiere intorno ad esso iniziano ad attraversare una fantastica trasformazione: i vicini iniziano a contaminarsi, a passare del tempo insieme, a divertirsi. Sul muro accanto al palazzo si intravede la scritta Dietro i muri, la felicità, che sembra richiamare il Sous les pavés, la plage! del maggio francese. Proprio quel muro verrà abbattuto per fare spazio ad un giardino aperto a tutti. Amori, amicizie e zucche crescono, nuovi cuccioli nascono e il condominio cambia insieme ai suoi abitanti, animato e gioioso, pulsante di vita condivisa, tra vicende lievi e significative che intessono quasi un racconto utopico di rigenerazione urbana.

Terminiamo il nostro tour condominiale con un’altra novità, questa volta di Pulce Edizioni: si tratta di Un giorno, un ascensore di Cristina Petit e Chiara Ficarelli. Come i due albi precedenti, anche questo ha una forma che ricorda fisicamente quella di un palazzo. L’attenzione della voce narrante si concentra sull’ascensore: vediamo chi sale e chi scende in questo condominio davvero molto popoloso e indaffarato. Bambini, ragazzi, adulti impegnati nei mestieri e nei compiti più vari.
Il lettore è sollecitato a raccogliere degli indizi: dove staranno andando tutti quanti, e in che relazioni saranno tra loro? Ognuno di loro ha una missione, ognuno un piccolo segreto. Nel gran finale, naturalmente, li scopriremo tutti. E sarà divertente ripercorrere le pagine a ritroso e ritrovare ciascuno dei personaggi, ricostruendo il suo ruolo. Se avete amato l’ex condominio delle pecore, probabilmente vi piacerebbe vivere anche in questo.
Bergesio, D., Muzychenko, O.(2019). L’ascensore. VerbaVolant
Lasserre, H., Bonotaux, G. (2020). Meravigliosi vicini. Orecchio acerbo editore
Petit, C.,Ficarelli, C. (2020). Un giorno, un ascensore. Pulce Edizioni
Tsarfati, E. (2020). I miei vicini. Il Castoro