Una sirena è una sirena

Una rosa è una rosa è una rosa è una rosa, scrisse Gertrude Stein.  Is it a Mermaid?, incantevole albo con testi di Candy Gourlay ed illustrazioni di Francesca Chessa,  edito da Otter-Barry Books, sembra suggerirci che una sirena è una sirena, è una sirena. A prescindere da quale immagine mentale possiamo esserci creati di queste misteriose creature acquatiche.

Questa storia è ambientata in uno scenario naturale magico, dalle mille sfumature vibranti di verde e azzurro: siamo in un’isola delle Filippine, in una mattina di sole che racchiude in sè la promessa di infinite avventure e libertà, e seguiamo Bel e Benji sulla spiaggia. Scopriamo subito che non è una mattina come tutte le altre: dalle onde compare  un muso sconosciuto. Il musone appartiene ad una creatura grossa e paffuta, che sa il fatto suo. Ai bambini che si chiedono che cosa sia, risponde subito di essere una lei, e di essere una bellissima sirena! Su una favolosa doppia pagina, vediamo la sirena in tutto il suo enorme e ciccioso splendore, in una posa da superstar.  Benji, che dei due bambini incarna la voce della razionalità (e del so-tutto-io), immediatamente obietta alla creatura marina che no, non può essere una sirena, ma un dugongo, un grande mammifero noto anche come mucca di mare, che nei secoli passati alcuni marinai – probabilmente esausti dal sole e dal digiuno – a volte scambiavano per una sirena.

Nuovo Presentazione di Microsoft PowerPointMa la creatura insiste: no, sciocco bambinetto in canottiera, non vedi? Questa è una coda da sirena, e questo (segue dimostrazione) un melodiosissimo canto da sirena! Mentre Benji continua, irritato, a ribattere che quello è proprio un dugongo, Bel, non troppo focalizzata sulle definizioni, inizia a spassarsela alla grande con la nuova amica: le due rimbalzano sulla spiaggia e poi si tuffano in mare, con tutta la grazia balneare che contraddistingue una sirena di almeno 200 chili. Benji segue Bel e la creatura marina in acqua, continuando a puntualizzare tutte le caratteristiche che, secondo lui, dimostrano che la loro sirena è, chiaramente, un dugongo. Tanta è la sua insistenza che la creatura inizia a singhiozzare disperata: Benji si sente in colpa per aver ferito i suoi sentimenti e le chiede scusa.

I due bambini cercano di consolare la nuova amica. Ma le sirene, spiega il mammifero baffuto, perdonano in fretta, e adorano giocare. Per tutto il giorno, la sirena, Bel e Benji si divertono come pazzi tra le onde, tra coralli, tartarughe e pesci di tutti i colori dell’arcobaleno. Al tramonto, la creatura marina li saluta: noi sirene non possiamo mai stare fuori quando è buio, spiega. I tre amici promettono di rivedersi,  la sirena si allontana verso la linea dell’orizzonte…e, in lontananza, la sua coda sembra assottigliarsi fino a ricordare proprio quella di una sirena delle fiabe.

Di questo adorabile racconto di nuove amicizie ho apprezzato particolarmente la possibilità che offre di prestarsi a diverse letture, a partire dal punto interrogativo del titolo.  Ai lettori non viene offerta una spiegazione, non viene data una risposta: saranno loro a decidere.  La buffa creatura incontrata da Benji e Bel potrebbe essere, per esempio, una dugonga cucciola, che adora giocare all’intramontabile “Facciamo che ero…” e oggi semplicemente è una sirena, con tutta la forza dell’immaginazione, perchè ha deciso così. Oppure una dugonga (o un dugongo) che si identifica come sirena, perchè si sente una sirena, e i bambini capiscono di dover rispettare il suo modo di essere.
Oppure ancora…la creatura è una sirena che, incontrando esseri umani, può cambiare forma, per la privacy, e assumere le sembianze di un dugongo. Oppure ancora…è una sirena e basta: chi l’ha detto che le sirene debbano assomigliare tutte ad Ariel e alle sue innumerevoli sorelle?! Forse non tutte le sirene hanno il vitino di vespa e fluenti chiome  da pubblicità della Pantene. Forse le vere sirene sono i dugonghi, da sempre. Chissà.

Un albo che parla di identità, di empatia, di rispetto per le differenze al di là degli stereotipi, e che ha il potere magico di farlo in un modo lieve, non didascalico nè da manuale delle emozioni, intessendo con sapienza questi elementi in una trama godibilissima ed intrisa di ironia. Il tratto delicato e al contempo vivacissimo di Francesca Chessa, che ho avuto la fortuna di conoscere,  è fondamentale nel ricreare la magia di uno scenario quasi incontaminato, nel quale i piccoli protagonisti possono immergersi in totale libertà, in fusione con la natura.
Una natura che, ci viene ricordato in calce alla storia, è da proteggere: nelle ultime pagine dell’albo troviamo alcune informazioni sul dugongo, oggi a rischio di estinzione.
Sul sito dell’illustratrice potrete trovare il book trailer ed un’intervista a Candy Gourlay e Francesca Chessa.

Gourlay, C,. Chessa, F. (2018). Is it a Mermaid? Otter-Barry Books.

 

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