Nove mesi in cui la normale panzetta-da-birra lievita, per diventare la casa di un/a coinquilino/a molto speciale. Un tempo in cui non è solo la pancia a cambiare forma e dimensioni, ma in cui anche la testa dei futuri genitori si espande, si riorganizza e si ingegna per creare lo spazio – emotivo, mentale, prima di tutto, ma anche fisico – per il cucciolo in viaggio.
In alcuni casi, quell’ospite è nei nostri sogni e progetti da anni. In altri no, ma ci troviamo, chi più, chi meno, ad attraversare un fiume di emozioni e cambiamenti che iniziano già prima di sentire quel primo strillo a pieni polmoni, tanto atteso, fuori dalla pancia.
A seconda di quanto siamo predisposti all’overthinking (come dice la mia amica Grace), per alcuni di noi potrà iniziare una girandola di interrogativi interiori, di ansie da prestazione preventive, che si mescolano a quella sensazione di non stare più nella pelle (Insomma, quando arrivi??).
C’è chi si butta sulla nidificazione e il bricolage, chi si immerge nei manuali. Chi si trova, volente o nolente e in modo più o meno indolore, a rielaborare la propria esperienza di figlio, mentre riflette sul tipo di genitore che vorrebbe diventare. Si sa che è importante sapere quali errori vogliamo evitare, per essere sicuri di farne altri, diversi, più originali.
O chi semplicemente si gode l’attesa al gate, in partenza per un’avventura eccitante e misteriosa, con destinazione ignota.
Quattro libri da leggere per future mamme e papà
Di solito le ‘liste nascita’ spaziano dai seggiolini alle tutine ai doudou, ma se avete amici bibliofili, anche solo un po’, ecco una breve lista-bebè di libri molto belli da regalare per accompagnare questo periodo di attesa. Qui e ora, per loro.
Anche se li potranno rileggere, tra qualche anno, con il loro mini-umano.
Desiderio, di Matthew Cordell, Edizioni Clichy

Questo albo esteticamente delizioso e molto emozionante (disclaimer: è sconsigliato leggerlo se non in condizioni di estrema privacy) riecheggerà in modo particolare nella mente dei futuri mamme e papà che, per un motivo o per l’altro, hanno aspettato a lungo questo momento. I disegni, delicati e leggeri, si coniugano alla perfezione con i testi, semplici e potenti. Protagonista è una coppia felice di elefanti che, lentamente, nel tempo, vede crescere il proprio desiderio di fare spazio, ciascuno dentro di sè ed entrambi nella propria vita, a qualcuno che ancora non c’è.
Il percorso verso la genitorialità viene rappresentato come un viaggio, non solo mentale ma letterale. Un viaggio in mare – entusiasmante e non privo di rischi – prima sognato, poi progettato e messo in atto. Ma il cucciolo non arriva; rimane una forma indistinta nei loro sogni, nel disegno struggente delle stelle sul mare. Gli elefanti sono tristi. Riprendono la loro routine, rimangono insieme, semplicemente vivono e aspettano, nella loro casa sulla spiaggia.
Finchè un giorno, quando avevano smesso di fare progetti, arriva un rombo fortissimo dal mare. E poi un temporale, una grande tempesta.
Finchè sul mare, in mezzo alle onde arrabbiate, si intravede una barchetta, come un guscio di noce. A bordo, un cucciolo di elefante dagli occhietti chiusi e con un berrettino in testa. Anche lui (o lei) ha compiuto un lungo viaggio e, quando è stato il momento giusto, è arrivato a destinazione.
Una storia ‘universale’, nella quale si potranno rispecchiare le mamme e i papà (nelle più varie combinazioni) che hanno attraversato un percorso lungo e faticoso prima di poter incontrare il loro piccolo elefante. L’elefantino che arriva dal mare potrebbe raccontare anche una storia di adozione, dal punto di vista soggettivo dei genitori. Bellissima la metafora del viaggio, interiore ma anche fisico, che intraprendono i due elefanti, nonchè quella della tempesta, che potrebbe ricordare il travaglio e il parto. Divertente la scelta degli elefanti come protagonisti: la loro gravidanza dura due anni, di sicuro una lunga attesa.
Un capolavoro di tenerezza, da rileggere con il proprio bambino, per fargli sapere quanto è stato aspettato e desiderato.
Zagazoo, di Quentin Blake, ed. Camelozampa
Se i vostri amici in attesa stanno facendo overdose di manuali e sono un po’ in ansia, date loro il colpo di grazia con questo adorabile albo, scritto e illustrato da Quentin Blake, che si conferma il genio tenero e irriverente di sempre.

Protagonisti della storia sono George e Bella, una coppia innamorata e tranquilla, che un giorno si vede recapitare un pacco a sorpresa, coloratissimo e misterioso. Dal pacco spunta fuori un bebè: un minuscolo essere umano, che i due accolgono con entusiasmo…per accorgersi, poco dopo, di essersi cacciati in un’avventura dai risvolti imprevedibili.
Il bebè, infatti, inizia ad attraversare una serie apparentemente infinita di trasformazioni: prima diventa un pulcino di avvoltoio dalle urla perforanti, poi un elefantino che travolge tutto e assaggia qualsiasi cosa. La creatura si trasforma in un facocero, poi in un drago dal temperamento infiammabile, un pipistrello, ed altre bestie varie, fino a diventare un mostro peloso e allampanato.
Bella e George cercano faticosamente di adattarsi, e la loro vita si fa sempre più movimentata e ricca di colpi di scena. Finchè una mattina il piccolo Zagazoo si risveglia nelle sembianze di un giovane caruccio ed educato. Ma le sorprese non sono finite: ora tocca ai genitori, invecchiati e con qualche acciacco, trasformarsi in bestiole bizzarre e che esigono attenzioni.
La genitorialità, qui, viene rappresentata senza filtri zuccherosi. Come un percorso verso l’inaspettato, ricco di sorprese, che pone delle sfide e mette alla prova, costringendo ad uscire dalla propria comfort zone un milione di volte. Perchè non è solo il bambino a cambiare nel tempo, ma anche gli adulti che si evolvono continuamente insieme a lui.
Papà aspetta un bimbo, di Frédérique Loew, ed. Settenove
Un simpatico albo che apre una finestra sul punto di vista del papà o, per estensione, del genitore non “incinto”, che, molto spesso, vive l’attesa come attore non protagonista.

Protagonista di queste pagine è un giovane ed entusiasta futuro papà, che vive i nove mesi di attesa del suo bimbo, pienamente in contatto con le sue emozioni. Emozioni grandi e grosse e variegate, che non dissimula o nasconde sotto il tappeto in omaggio a vetuste aspettative di genere che lo vorrebbero tutto d’un pezzo, sempre. No, questo è un papà che fin dal primo istante vorrebbe gridare al mondo il risultato positivo del test di gravidanza; che si commuove davanti allo schermo dell’ecografia. Che supporta e coccola la sua compagna, che un po’ invidia benevolmente per il privilegio (oneroso, d’accordo) di portare il bimbo dentro di sè (una notte, sogna di portarlo lui in pancia, come i cavallucci marini).
E’ un giovane uomo che nidifica e prepara la cameretta, che fa ascoltare la musica al pancione, si inventa storie da raccontare al bambino, si prepara frequentando la “scuola dei papà”. E quando il momento X arriva, è pronto a stare al fianco della sua compagna durante le fatiche del parto e a piangere di gioia insieme a lei, quando finalmente arriva il momento di conoscere il piccolo.
Un altro albo davvero carino da rileggere, qualche anno dopo, insieme al proprio bambino.
Mamma di Hélène Delforge e Quentin Gréban , ed. Terre di Mezzo.

Per concludere questa breve carrellata, ultimo ma non ultimo, un albo esteticamente travolgente. Se siete allergici alla retorica sul materno, non temete. Questo libro padroneggia l’arte di rappresentare la maternità – in numerose varianti – con toni poetici e delicati, senza scivolare nella banalità o nella stucchevolezza. Ci offre trentuno istantanee di giovani mamme (eccezion fatta per una nonna) con bambini piccoli, fotografati attraverso il tempo e i continenti cogliendo attimi fuggenti di intimità ed emozioni di donne molto diverse tra loro.
Le illustrazioni sono ritratti superbi, suggestivi a piena pagina (su pagine lussuosamente grandi), che spesso fanno l’occhiolino ad uno stile vintage. Le donne raccontate da Delforge e Gréban appartengono ad aree del mondo ed epoche distanti tra loro e fanno intravedere vissuti differenti sulla maternità, dalla mamma single hippie e giramondo, alla signora del Settecento che si vede strappare i figli, messi a balia per anni lontano da casa. I testi sono a tratti lirici ma non edulcorati, a trasmettere tante sfumature, non tutte rosa confetto ma intense, di un’esperienza che sarà sì universale, ma che per ognuna è un personale e unico viaggio di scoperta dentro se stessa e verso l’ignoto.
Un albo che, naturalmente, non esaurisce le infinite sfaccettature di una realtà complessa e totalizzante – nè l’infinita varietà delle culture umane nelle loro intersezioni spaziotemporali – ma prezioso per ricordare che di mamma non ce n’è una sola. Non solo perchè qualche volta ce ne possono essere due, o tre, o quattro – a seconda di quante figure materne la vita, che è più fantasiosa dei pubblicitari italiani, ci farà incontrare. Ma perchè ci sono innumerevoli modi di essere, e di sentirsi madri.
Blake, Q. (2016). Zagazoo. Camelozampa
Età consigliata: dai 4 anni
Cordell, M. (2018). Desiderio. Edizioni Clichy
Età consigliata: dai 4 anni
Delforge, H. e Gréban,Q.(2018). Mamma. Terre di Mezzo
Età consigliata: dagli 8 anni
Loew, F.(2013). Papà aspetta un bimbo. Settenove
Età consigliata: dai 4 anni.