Ioja! è l’esclamazione del mio bimbo di mezzo, che ha due anni, appena abbiamo finito di leggere un libro. Ancora!, perché a questa età rileggere anche tante volte di seguito una storia è un processo chiave per rielaborarne i contenuti. Ma Ancora! è quello che ci verrebbe istintivo dire quando qualcosa ci piace tanto, e le storie di Natale, così come tutti i rituali che rimettiamo in scena di anno in anno per accompagnare una festa o un momento particolare, ci piacciono un sacco (se siete qui, è così di sicuro!). Anche per il loro ripetersi, uguali o simili mentre il tempo scorre.
Allora, eccoci qui con qualche altra storia che mette a tema proprio il Natale: sono quattro albi dal sapore classico, di quelli che è magico riaprire da un anno all’altro.
Buon dicembre, buone attese e buone letture!
1) Polar Express di Chris Van Allsburg (Salani, 2004)
Il film di Robert Zemeckis del 2004 è famosissimo, ma originariamente questa storia nasce come albo illustrato. Quella di cui vedete le immagini qui sotto è l’edizione Salani che ho trovato in biblioteca, ma Logos lo ha ripubblicato nel 2024 (e dato che la casa editrice chiude a fine anno, se volete procurarvene una copia meglio affrettarvi).
Illustrazioni splendide dal taglio cinematografico ci accompagnano a seguire l’avventura di un bambino di cui non conosciamo il nome, che una notte si sveglia per ritrovarsi con un treno davanti a casa. Si tratta del Polar Express, che lo accompagnerà fino al Polo Nord. Il treno è carico di bambini e bambine in pigiama e vestaglia. Il viaggio nella notte è favoloso e impressionante, e condurrà il nostro protagonista verso un incontro profondamente emozionante. Un racconto sulla capacità di tenersi stretta la capacità di credere nella magia, in qualunque forma si manifesti.


2) Il Natale di Micia di Matthew Sturgis e Anne Mortimer (Rizzoli, 1990)
Qualche anno fa vi avevo raccontato di Un Natale da gatti, scritto da Margaret Wise Brown e illustrato da Anne Mortimer (lo trovate qui). In quel caso avevamo seguito le avventure di un’adorabile gatta bianca e nera, Pussycat, alle prese con i preparativi della vigilia, disegnata, appunto, sempre da Anne Mortimer. Qui incontriamo invece Micia, una favolosa gatta tigrata tutta morbidezza e paffutaggine. Gli abitanti umani di casa sono molto indaffarati e lei non trova un posto dove stare, tutto sembra molto invitante, ma rischia di combinare un guaio dopo l’altro. Eppure vorrebbe anche lei un regalino…Storia di una gatta che troverà le coccole e la sorpresa che desidera in un luogo inaspettato.


3) Eloise: Natale al Plaza di Kay Thompson e Hilary Knight (Piemme junior, 2004)
Se avete già incontrato Eloise, protagonista della serie di libri di Kay Thompson e Hilary Knight, non potete perdervi questo volume, pubblicato per la prima volta nel 1958, nel quale potrete scoprire come Eloise, la sua Nanny e tutto il suo entourage al Plaza Hotel si preparano al Natale.
Creatura nata nella scintillante New York degli anni ’50, Eloise è una bambina ricca che vive una condizione molto singolare: abita stabilmente al Plaza insieme alla sua tata, un cagnolino e una tartaruga mentre la sua mamma viaggia per lavoro per la maggior parte del tempo. Ha l’argento vivo addosso, attraversa ogni giornata a mille, è un vulcano di idee dai risvolti esilaranti. Eloise offre a bambine e bambini la possibilità di immaginare di vivere una vita sopra le righe, ma con affetti e certezze e tantissima libertà.
Questo volume ci porta a sbirciare dentro il grande hotel di lusso nei giorni che precedono il Natale. Eloise, come sempre esplosiva nel suo entusiasmo, corre su e giù per l’hotel tra un preparativo e l’altro, ma pensa anche ai regali per tutte le persone e creature che la circondano. Un elemento che spicca, naturalmente, nella narrazione intorno a questo personaggio, è l’assenza di una famiglia nel senso più tradizionale. Un elemento reso ancora più evidente, nel volume natalizio, dal fatto che la mamma non c’è: per motivi che non conosciamo non trascorrerà le feste con la figlia. Eppure questo non è al centro della narrazione e anzi, proprio perché è Natale vediamo quanto sia caldo ed accogliente il suo nucleo familiare alternativo.
Come gli altri titoli della serie, anche questo è una vera chicca vintage, densa di dettagli umoristici e percorsa da un calore e una joie de vivre che, con le feste d’inverno, si sposano molto bene.



4) L’albero di Natale del signor Vitale di Robert Barry (Marameo, 2020)
Arriva dal 1963 questo albo delizioso, ripubblicato nel 2020 da Marameo, che ha dentro di sé tutto il fascino dell’immaginario natalizio della sua epoca. Un testo in rima, tradotto da Chiara Carminati, ci accompagna a scoprire le avventure di…un albero di Natale, la cui punta viene a più riprese tagliata e donata o recuperata da personaggi diversi.

L’albero è troppo alto per il salone del signor Vitale, così il maggiordomo ne taglia la punta e la regala alla cameriera, che a sua volta la accorcia, e così via. L’alberello fa il giro di tutti gli abitanti del bosco vicino, donando felicità a tutti quanti anche se diventa sempre più piccino, fino al delizioso twist finale.


Un albo tenero e luminoso, dal ritmo rassicurante e dal sapore classico.
Quali sono i preferiti del vostro Natale?