È arrivato pochi mesi fa sui nostri scaffali Carne da macello di Juno Dawson, conosciuta in Italia per i testi divulgativi Questo libro è gay e Questo libro è trans.
Nella traduzione di Tiffany Vecchietti arriva anche da noi questo young adult intenso e tagliente, che rientra nell’ambito della narrativa ma è anche un’opera di denuncia nello scenario contemporaneo del #metoo.
Attraverso il filtro di un’intervista (di cui scopriremo poi il contesto) conosciamo Jana, sedici anni, che racconta come è entrata in contatto, per poi sostanzialmente venirne risucchiata, dal mondo della moda.
Jana è un’adolescente dal background modesto che vive nella periferia londinese, impegnata a finire le superiori, innamorata del suo ragazzo, con una piccola ma solida rete di amicizie. Viene notata da un talent scout e, dal nulla, convocata per un colloquio da una grande agenzia di modelle, la Prestige. Il suo fisico longilineo e androgino, che fino ad allora le ha procurato solo prese in giro dalle coetanee più odiose, si rivela l’ideale per tentare una carriera da modella.
Tutto avviene in un turbine: i primi casting vanno alla grande, arrivano i primi ingaggi, i primi guadagni, e Jana si ritrova, quasi suo malgrado, ad accettare un contratto e, via via, tutti gli step che l’agenzia le propone (o meglio, le impone con mille moine).
Mossa da ragioni pratiche (la sua famiglia ha pochi mezzi e questo tipo di carriera va intrapreso da giovanissime, cogliendo l’attimo) la protagonista mette in standby la sua vita, lasciando anche la scuola, pensando di lavorare un paio di anni per pagarsi poi l’università. Inizia una nuova vita frenetica, luccicante in superficie ma di fatto molto solitaria e alienante, fatta di trasferte in giro per il mondo, servizi estenuanti e poche – ma essenziali – relazioni umane genuine.
Jana si è trovata in questo mondo per caso ed è attraverso il suo sguardo, prima ingenuo, poi via via più critico, che lo scopriamo anche noi nelle sue ombre.
Gli standard tossici sulla corporeità delle modelle, i ritmi folli, le aspettative irreali e la solitudine che portano molte ragazze a dipendere da psicofarmaci autoprescritti a caso: sono tanti i campanelli d’allarme che, già dopo pochi mesi, fanno pensare a Jana di mollare. A fare traboccare il vaso, però, è un episodio di molestie sessuali che la colpisce e turba profondamente, e che l’agenzia vuole insabbiare.
Proprio quando sta per lasciare tutto, Jana si convince, a malincuore, a rimanere nel meccanismo, per aiutare i genitori alle prese con spese impreviste per la casa. Ma cade sempre più in una spirale di malessere, rischiando la propria salute e mettendo in crisi alcuni dei suoi affetti più intimi. Quegli affetti che, in fondo, sono ciò che la lega alla Jana più autentica, alla vita reale alla quale vorrebbe tornare.
Saranno l’indignazione e il senso di ingiustizia a fare traboccare il vaso, spingendola ad un gesto di rottura coraggioso. Che, in un imprevisto effetto valanga, ne scatenerà altri, altrettanto dirompenti.
Un’opera di fiction che nasce dalla raccolta di testimonianze reali, senza filtri né edulcoranti. Uno sguardo disturbante su un mondo che, dietro i riflettori e i glitter, nasconde meccanismi problematici complessi da smontare.
Dawson,J. (2023). Carne da macello. Mondadori