Libri a settembre: di scuola, nuovi inizi e ritorno alla routine

Sono giorni di ritorni e di nuovi inizi, alcuni più leggeri, altri più faticosi. E di ritorno alle abitudini e ai ritmi che ci accompagneranno per le prossime stagioni. Da fan dell’autunno, il ritorno alla routine dopo l’estate lo vedo come un qualcosa di confortevole e necessario. Ma non sempre è così, naturalmente.

Certi nuovi inizi portano con sé emozioni forti, un po’ di stravolgimento prima di trovare un diverso equilibrio. Ci sono mesi di settembre in cui è entusiasmante partire alla scoperta di chi diventeremo, e altri in cui a malapena si riesce a correre dietro agli impegni. E ci sta tutto.

Oggi vi propino una carrellata che siete libere di trovare priva di filo. Sbirciamo dentro qualche libro che ha a che vedere con l’inizio della scuola, o con il ritorno a scuola. E poi dentro altri per vedere la musica della quotidianità, la bellezza dei ritmi e riti che accompagnano il nostro attraversare i giorni e le stagioni.

1) Ada e le formiche nella pancia di Stefanie Höfler e Philip Waechter (Uovonero)

Uscito di recente, Ada e le formiche nella pancia segue lo sguardo di una bambina di sei anni che sta vivendo l’estate prima di iniziare la scuola primaria ed è una lettura che, a mio vedere, si presta bene sia per chi sta già leggendo in autonomia da un po’, sia per essere condivisa ad alta voce con chi ha pressappoco la stessa età della protagonista.

Ada si affaccia ad un cambiamento importante per la sua età, e noi viviamo con lei questo tempo lento e un po’ trepidante di attesa, attraverso tanti micro episodi quotidiani che si inanellano, raccontandoci quello che succede ma soprattutto l’interiorità di Ada.

Ada intorno a sé ha una mamma con un compagno simpatico e discreto, un fratello più piccolo un po’complice e un po’ no, una migliore amica che sta stringendo a sua volta nuovi legami.

La sua quotidianità scorre placida intorno ad alcune attività cardine: i pomeriggi in piscina, i giorni di pre-ambientamento nella nuova scuola, i giochi con il fratello.

Più che avvenimenti eclatanti, in questo libro succedono e ci vengono restituiti in una serie di istantanee emozioni e pensieri. Di questa bambina conosciamo i momenti di luce e di ombra. Le paure, le insicurezze, la gelosia, la rabbia, le gioie, i mille sussulti ed echi interiori di una stagione di trasformazione. Una stagione nella quale crescono in Ada la consapevolezza di sé e il suo pensiero su se stessa e sullo stare con gli altri.

E quando il primo vero giorno di scuola arriva, siamo insieme ad Ada a prendere un grande respiro.

2) L’estate di Garmann di Stian Hole (Donzelli editore)

L’estate di Garmann è un tempo agli sgoccioli, in attesa dell’inizio della scuola elementare. Quella di Garmann è un’estate scandinava, fresca, dalla luce apparentemente infinita. Che però, adesso, sta per finire.

Garmann si sente le farfalle nello stomaco. Dalle pagine ci sembra di sentir ronzare le api del suo giardino, ad accompagnare il tempo, lento ma non troppo, di questi ultimi giorni di vacanza.
Il bambino inizia a sondare, tra i grandi, quali siano le loro paure. Lasciamo il protagonista mentre guarda fuori dalla sua finestra, la sua stanza inondata dal sole, tredici ore prima dell’inizio della scuola. Con le farfalle che continuano a danzare nello stomaco.

Hole tocca senza falsi pudori due temi come il tempo e la morte, in modo acuto e al contempo delicato. Durante questa sua sesta estate, Garmann assume consapevolezza dello scorrere del tempo, del fatto che tutti dobbiamo inevitabilmente crescere, cambiare, trasformarci. E sa anche che la paura, come la morte, è parte dell’esperienza che accomuna gli esseri umani. Come gli adulti, imparerà a convivere con la paura, mentre posa lo sguardo sul precipizio che rappresenta, per lui, il primo giorno di scuola. Un nuovo inizio, un emozionante salto nel vuoto come sono quasi sempre i nuovi inizi importanti, anche per i grandi.

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3) Angelica torna a scuola di Albertine Zullo (Fatatrac)

Un grande cartonato silenzioso in stile Wimmelbuch,  adatto anche a mani ed occhi piccolini, Angelica torna a scuola ci invita a tuffarci in un mondo a cavallo tra il surreale e il quotidiano.

Angelica è una bambina che seguiamo nel suo primo giorno di rientro a scuola. Una scuola favolosa, dai colori fluo e dagli spazi meravigliosi. Le maestre sono umane, mentre i compagni e le compagne appartengono a tante diverse specie del mondo animale e fantastico che convivono felicemente.

La giornata scorre scandita da una routine che ci suonerà familiare, con tanto spazio per il gioco, la creatività e il movimento. Questo livello di scuola corrisponde, probabilmente, a una sorta di kindergarten, a metà tra la scuola dell’infanzia e la primaria italiane. Nelle grandi tavole lettrici e lettori potranno divertirsi a scoprire tantissimi particolari della giornata di Angelica e della sua classe, una giornata nella quale sicuramente non ci si annoia mai!

4) Avventura da casa a scuola di Rebecca Cobb (Gallucci editore)

Un albo leggero per accompagnare il ritorno al tran tran quotidiano, inteso però, in senso buono, come ritmo rassicurante che scandisce i giorni. 

La routine della mattina prima di andare a scuola non è sempre delle più rilassanti, tanto più se i cuccioli umani da preparare e accompagnare entro un certo orario sono più di uno. Ma le due sorelle protagoniste di questo libro ci fanno vedere come il percorso da casa a scuola, quando si è nell’età del gioco di immaginazione, possa trasformarsi e diventare tutt’altro che monotono.

Così, mentre la mamma cammina davanti a loro, placida e carica di zaini, le due bambine affrontano un vulcano in eruzione, camminano su un cavo sospeso su una voragine e vivono tante altre avventure, tutte durante il tragitto a piedi verso la scuola. La realtà quotidiana si trasfigura dando vita ad un meraviglioso immaginario condiviso, al quale probabilmente le due sorelle ritorneranno con la memoria anche da grandi.

5) Insieme tutto l’anno di Claire Lebourg (Babalibri)

Questo è un delizioso albo senza parole (o quasi) che con la scuola non ha particolarmente a che fare.

Seguiamo tra le sue pagine la quotidianità di un quartiere (dall’aria molto francese) popolato interamente da gatti antropomorfi. Le stagioni si avvicendano e noi le vediamo scorrere osservando il brulicante movimento di una varietà di personaggi di tutte le età, che a volte ritroviamo a distanza di tempo.

Questo è un albo che celebra le piccole, grandi gioie della quotidianità in un contesto specifico, che è quello della città, con tutti i luoghi e le situazioni nei quali ci si può incontrare. Dal bistrot alla biblioteca, dal cinema, dagli orti urbani al cimitero, passando per la scuola, il parco e altri posti ancora.

È un libro che celebra silenziosamente una vita piena di brusio, rumori e voci (o forse di miagolii), di incontri e pomeriggi passati in compagnia, col sole, con la pioggia o la neve. Di quella “normalità” che qualche anno fa ci era stata drasticamente preclusa e che appare ancora più un privilegio pazzesco (a noi adulti) se pensiamo a chi sta perdendo la casa e tutto il mondo che c’era intorno.

Nelle sue tavole ad acquarello Lebourg illustra un microcosmo urbano per molti versi idilliaco, ma nel quale compaiono anche la povertà e la morte, intrecciate agli altri fatti della vita di questa pelosa e indaffarata comunità, che le affronta con un approccio collettivo.

6) In una famiglia di topi di Giovanna Zoboli e Simona Mulazzani (Topipittori)

In una famiglia di topi, delle favolose Giovanna Zoboli e Simona Mulazzani, ci fa affacciare dietro le quinte di una famiglia alquanto numerosa, che vive in un accogliente caos. Un caos solo apparente, mosso da una sorta di armonia interna. È una comunità eterogenea nella quale ci sono spazi e tempi comuni, ma in cui si respira, perché c’è anche apertura verso l’esterno e consapevolezza della necessità di avere un angolino e del tempo tutto per sé. Al mattino si va fuori nel mondo, si fanno cose diverse e spesso si sta bene bene anche lontano da casa. Perché ogni topo e topa porta il suo valore a scuola, al lavoro, nella città. E alla sera è caotico, ma lo stesso bello ritrovarsi, in quella casa con quell’odore particolare, dentro routine calde e rassicuranti, tra bisticci, corvée, patate da cuocere, fiumi di chiacchiere e un lettone in cui accoccolarsi vicini, alla fine.

Un nuovo classico che ha a che vedere con i ritmi, e il ritmo, delle nostre giornate. Quelli che si creano, che si disfano, che si trasformano nel tempo, quelli di cui vorremmo avere la regia, ma che non sempre filano lisci come nei reel delle parenting coach.

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