Pardalita: il young adult che avrei voluto leggere quand’ero young adult

Sono ancora in maternità, e in tutta sincerità sono mesi felici, ancorché assonnati e complicati sotto alcuni aspetti, che vorrei poter fare dilatare molto oltre la loro durata naturale.

Non riesco a quagliare molto a livello pratico, sopravvivenza e coccole a parte, e non riesco a leggere moltissimo,ma qualcosa sì, e allora eccomi a raccontarvi qualcosa che ho messo sotto i denti nelle scorse settimane.

Pardalita. Storia di un incontro di Joana Estrela (ed. Il Castoro, trad. Serena Tardioli)

Questo è un libro che avrei incontrato con gioia nella mia adolescenza leopardiana da giovane queer nell’armadio negli anni Novanta. Ma è un libro bello da incontrare a qualsiasi età, dall’adolescenza in poi.

È un libro ibrido, che in realtà non “sta” unicamente dentro la definizione di romanzo grafico. La storia si sviluppa attraverso una miscela di linguaggi: dalla prosa al fumetto all’illustrazione, passando per la poesia e i riferimenti a canzoni.  Ognuno di questi elementi ha il suo peso specifico e contribuisce a tenere insieme l’architettura e la tessitura della trama.

La voce che ascoltiamo, come in un diario per parole ed immagini, è quella di Raquel, che ha circa 16 anni e sta attraversando un periodo acerbo, di cambiamenti silenziosi.

La vita di Raquel scorre lenta nella cittadina della provincia portoghese dove lei frequenta le superiori, tra amicizie, scuola, un fidanzatino che è soprattutto un amico e dinamiche familiari. Fino a che all’orizzonte compare Pardalita, che inspiegabilmente inizia ad infiltrarsi nei suoi pensieri. Il ritmo delle giornate prosegue lento, tra sguardi silenziosi e una curiosità che Raquel non si sa spiegare.

Ad un certo punto, come succede certe volte nell’adolescenza e non solo, il battito di ali di una farfalla scatena una rivoluzione. Raquel accompagna un amico al provino per uno spettacolo teatrale della scuola, e nel comitato organizzatore c’è Pardalita. La nostra protagonista accetta di essere coinvolta nell’organizzazione con un ruolo di supporto tecnico, ed inizia così a frequentare il gruppo di teatro, e a conoscere, piano piano, Pardalita. Il gruppo è affiatato e apre a Raquel uno spazio nuovo e interessante di amicizie e di scoperte. I mesi passano, delicatamente cresce il rapporto tra le due ragazze. Ed è come se al contempo sbocciasse in Raquel una consapevolezza, un’apertura verso ciò che succede in senso più ampio nel mondo intorno a lei.

L’amore arriva quando la stagione è matura, lentamente. Lo vediamo dipanarsi con gentilezza attraverso lo sguardo incerto e la voce di Raquel, proprio ai margini di quell’estate che per Pardalita sarà l’ultima prima di trasferirsi a Lisbona per l’università.

Come i verbi irregolari inglesi, che Raquel cerca di memorizzare, anche l’amore che sboccia ha poco di prevedibile, è fuori dai canoni, non era in programma, eppure non potrebbe che essere così, rimane stampato nei pensieri e nella memoria.

Un ‘librido’ da assaporare per tornare a respirare quel senso di possibilità, di apertura e insieme di paura dell’ignoto degli ultimi anni dell’adolescenza. Il racconto lento ma denso di un prezioso e insostituibile anno di metamorfosi.

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