Incredibile, sfogliando le sue opere, pensare che oggi Tana Hoban avrebbe 106 anni. Nata nel 1917, con una carriera di fotografa iniziata a fine anni ’30 e con oltre 50 libri fotografici pubblicati dagli anni ’60 in poi, Hoban è stata un’artista pionieristica nel suo settore, quello della fotografia per l’infanzia, dallo sguardo così fresco, vivace e originale da risultare assolutamente contemporaneo, forse anche per l’influenza che ha esercitato e che tuttora esercita nel suo ambito.
Un’autrice che inizia a incuriosire anche il pubblico italiano, e alla quale è stata dedicata di recente la bella mostra-evento Guardare è un gioco, curata da Mutty e realizzata prima a Castiglione delle Stiviere, poi a Roma al Palazzo delle Esposizioni, dove ho avuto la fortuna di visitarla l’estate scorsa.
Delle sue numerosissime opere, in Italia per adesso sono arrivati, da poco, alcuni cartonati per lettori e lettrici minuscoli: Giallo, rosso e blu e Che cos’è?, editi da Camelozampa, Bianco e Nero e Lo sai chi siamo? pubblicati da Editoriale Scienza. Ma le sue pubblicazioni sono un vero e proprio scrigno del tesoro dal quale attingere. Da tempo ero curiosa di scoprirne qualcuna in edizione originale, e oggi vi porto con me a sbirciare 3 volumi che ho ricevuto.
I tre libri che ho scelto per la mia prima scampagnata tra le pagine ancora inedite in italiano di Tana Hoban coprono un arco temporale di circa vent’anni: il primo è del 1973, il secondo del 1983, il terzo del 1991.
In tutti ritroviamo i tratti di base della poetica di questa autrice: uno sguardo ad altezza di bambino sul mondo, una curiosità verso particolari e visioni d’insieme che al fotografo classico potrebbero sfuggire, la ricerca di pattern e impreviste armonie e dialoghi tra gli oggetti e gli ambienti della vita quotidiana.