Care amiche e cari amici immaginari, oggi vi porto a fare un giretto virtuale nella nostra libreria, per un focus su un tipo specifico di libro a figure, che mi incuriosisce ed interessa sempre di più.
Parliamo dei libri fotografici per bambini e bambine, che negli ultimi anni stanno iniziando ad avere crescente diffusione anche in Italia. Ecco una piccola carrellata per niente esaustiva di titoli, scelti tra i miei preferiti. Alcuni ve li ho già raccontati, altri no, ma ho pensato di raccoglierli qui in un “contenitore” unico. Se volete cominciare ad esplorare i libri fotografici, potete partire da qui!
N.B. Alcuni sono più smangiucchiati e vissuti di altri, e sono quelli preferiti dagli gnomi di casa.
Iniziamo con due librini che negli ultimi anni hanno ricevuto una calorosa accoglienza, perfetti da regalare alle famiglie con bimbi e bimbe piccolissimi. La collaborazione tra Carminati e Tappari ha prodotto diversi titoli con un impianto analogo: ve ne suggerisco due, ma potete cercare e godervi anche gli altri.
1)A fior di pelle di Chiara Carminati e Massimiliano Tappari (Lapis edizioni)
Il librino che vedete in alto, A fior di pelle, è un cartonato della Lapis edizioni che abbina stupende foto in bianco e nero, a cura di Massimiliano Tappari, di dettagli di un corpo bambino a brevi testi in poesia di Chiara Carminati. Un piccolo percorso coccoloso che racconta varie parti del corpo di un bimbo, pretesto per momenti dedicati a carezze, solletico e giochi pelle a pelle. I bimbi anche piccolissimi in genere amano ascoltare filastrocche e testi ritmati o in rima, e anche questo, secondo me, fa di questo libro un regalo simpatico per neonati e neogenitori.


2)Ninna no di Chiara Carminati e Massimiliano Tappari (Lapis edizioni)
Un altro titolo che vede Carminati e Tappari ricreare la loro magia. Qui il tema è la nanna e gli scatti fotografici hanno al loro centro oggetti inanimati che sembrano prendere vita, in un raffinato e al contempo divertente controcanto rispetto ai testi in rima. Un altro libro-coccola, questa volta perfetto per accompagnare il relax serale prima di andare a dormire.
La mia preferita è Buonanotte tutti insieme. Ma mi sento molto rispecchiata anche nel verso Ninna nanna ninna mai/Tu che canti dormirai.



3) Cicci coccò di Bruno Munari ed Enzo Arnone (Corraini)
Qui sono di parte, perché questo librino, che ci accompagna da quando la mia prima bimba era piccolissima, è forse il mio preferito in assoluto. Dietro c’è lo zampino di Bruno Munari, e forse basterebbe dire questo.
Bruno Munari ha scritto i testi che accompagnano le suggestive immagini di Enzo Arnone scattate tra gli anni ’70 e ’80, tra Francia e Regno Unito, a bambini e bambine in momenti quotidiani, legati alla cura, al gioco e alla scoperta. I testi di Munari sono stati tradotti (non sempre fedelmente o con lo stesso esito a livello di musicalità e suggestione) in inglese e in francese e il libro si può leggere, quindi, in tre lingue, dato che la traduzione è riportata in calce ad ogni pagina.





Chi vive a contatto con la prima infanzia sa quanto siano affascinanti per piccolissimi e piccolissime le fotografie di volti, specie se di altri bambini. Le loro emozioni, le attività quotidiane nelle quali rispecchiarsi, i giochi, le imprese e avventure di altre piccole persone possono attirare l’attenzione anche di lettori e lettrici di pochi mesi, intorno all’anno di età, e naturalmente oltre.
Una raccolta da sfogliare senza seguire un filo narrativo – alcuni lettori e lettrici più grandi se lo potranno inventare – per il puro piacere degli occhi e delle orecchie. I testi di Munari, solo apparentemente semplici, spaziano dalla rima al gioco linguistico, al suono onomatopeico. Di volta in volta rispecchiano un’intuizione, una frase che potrebbe essere pronunciata dai piccoli soggetti delle foto o, più raramente, da un adulto che osserva la scena, un pensiero bambino di trasfigurazione della realtà concreta, un suono inventato per il puro gusto di far ridere.
Cercatelo in biblioteca, leggetelo, regalatelo: questo volumetto è un tesoro.
4) Giallo, rosso, blu di Tana Hoban (Camelozampa)
5)Over, under and through di Tana Hoban (Simon&Schuster)
6) Round&Round&Round di Tana Hoban (Scholastic Inc.)
Nata nel 1917, con una carriera di fotografa iniziata a fine anni ’30 e con oltre 50 libri fotografici pubblicati dagli anni ’60 in poi, Hoban è stata un’artista pionieristica nel suo settore, quello della fotografia per l’infanzia, dallo sguardo così fresco, vivace e originale da risultare assolutamente contemporaneo, forse anche per l’influenza che ha esercitato e che tuttora esercita nel suo ambito.
Un’autrice che inizia a incuriosire anche il pubblico italiano. Delle sue numerosissime opere, in Italia per adesso sono arrivati, da poco, alcuni cartonati per lettori e lettrici minuscoli. Ma le sue pubblicazioni sono un vero e proprio scrigno del tesoro dal quale attingere. Molti dei libri di Hoban sono libri senza parole, o quasi. Lettori e lettrici vengono invitati giocosamente a esplorare e individuare forme, colori, in alcuni casi numeri e lettere, sempre calati in contesti di vita reale, a misura di bambino o bambina. L’ideale di infanzia che traspare dai suoi lavori è quello di un’infanzia esploratrice, curiosa, attivamente e autonomamente padrona dei propri spazi che sono tipicamente pubblici – la strada, il parco, la natura.
Su Tana Hoban ho scritto anche qui, nella rubrica Libri in lingua su Teste Fiorite
Qui ve ne mostro al volo tre volumi: è solo un assaggino di un’autrice che consiglio caldamente di esplorare.
Giallo, rosso e blu è entrato in casa nostra diversi anni fa, in un’edizione del 1986 in inglese (Red, Blue, Yellow Shoe – Greenwillow Books). Si tratta di un mini cartonato adatto a mani piccolissime, che abbina i nomi dei colori a foto di oggetti che possono fare parte della quotidianità di bambini e bambine.


In Over, under and through (1973) protagonista è una serie di 12 concetti spaziali che vengono rappresentati attraverso una sequenza di foto in bianco e nero. Sono foto di vita in città, in molti casi con bambini e bambine che giocano; particolari della strada, foto di cantieri, di erba che spunta tra le crepe del marciapiedi, scorci dall’alto, elementi architettonici.



Round&Round&Round (1983) è dedicato all’esplorazione delle forme tonde, in un gioco di ricerca che ci porta, senza parole, a scoprire e ritrovare questa forma affascinante che si ripete in tantissimi ambienti e situazioni. Molte immagini rimandano alla sfera del gioco o del piacere in senso lato: dal bubble gum alle palline di gelato, alle ruote del carretto del popcorn, alla torre di copertoni sulla quale arrampicarsi.



6) Come me, come te di Carolina Zanier (Camelozampa)
Diario fotografico sentimentale, è come definisce l’autrice questo libro nelle pagine finali. E un tratto originale di questo progetto è, in effetti, il suo carattere in qualche modo personale, autobiografico, che si inscrive, però, in una visione e una suggestione di ampio respiro.


Una voce narrante si rivolge ad un Tu che potrebbe essere una bambina o un bambino. Ti svelo una cosa…ti osservo sempre, sin dall’inizio. Sulle pagine si susseguono coppie di immagini che iniziano a raccontare, per istantanee, di piccole vite che prendono forma e poi esplorano il mondo, lo scrutano, ci giocano. Dalla prima ecografia alle ginocchia sbucciate. Lo sguardo che osserva – e che fotografa, forse per studiare e documentare, forse per fissare un momento di gioia nei ricordi – è uno sguardo di cura, ma anche curioso, aperto allo stupore. Scatti del mondo naturale vengono accostati alle immagini che ritraggono i piccoli umani, in un gioco meraviglioso di rispecchiamento reciproco.
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I prossimi due titoli ve li riporto qui anche se si tratta, in entrambi i casi, di opere ibride, nelle quali con la fotografia si gioca, alternandola ad altri linguaggi figurativi. Ve ne avevo già parlato qualche tempo fa, ma li inserisco in questa carrellata perché credo che offrano degli spunti molto interessanti se vi state avvicinando agli albi fotografici e magari se siete in cerca di idee per lavorare con questi libri in classe.
7) Tutto un mondo, di Katy Couprie e Antonin Louchard (Fatatrac)
Questo libro luminoso e visionario gira tra le manine di piccoli lettori e lettrici francesi dal 1999, ed è arrivato finalmente anche da noi nel 2023, in un’edizione speciale di Fatatrac, abbinata ad un mazzo di carte- gioco.
Couprie e Louchard reinterpretano il formato dell’imagier, del libro – catalogo per bambini e bambine ispirato agli oggetti e alle realtà della vita quotidiana, dando vita ad un volume ricchissimo di possibili percorsi da seguire.


Quello che ci troviamo tra le mani è un libro senza parole, compatto ma corposo – sono 256 pagine – che si può leggere in tutte le direzioni e iniziando da qualsiasi punto. Tra le sue pagine, un’alternanza di tecniche eterogenee (dalla fotografia alla pittura, dall’illustrazione alla scultura con pupazzi di cartapesta, per citarne solo alcune) ci guida, se vogliamo, ad esplorare sequenze di immagini che si fondono l’una nell’altra, unite da dettagli che si trasformano, si espandono, mostrando altre possibilità. Al centro, lo sguardo bambino che si posa sulle cose. Dal particolare alla visione di insieme, e poi di nuovo sul particolare, o viceversa, in un gioco di suggestioni scatenato e affascinante.
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8) Alle Zeit der Welt di Antje Damm (Moritz)
Si intitola Alle Zeit der Welt, letteralmente “tutto il tempo del mondo” e la sua autrice è Antje Damm, ha lavorato per molti anni come architetta e ama incorporare tecniche diverse nelle sue opere. Se ne L’ospite inatteso ha utilizzato con effetti sorprendenti la tecnica del diorama, creando un vero e proprio set fotografico, in Alle Zeit der Welt, così come in Fammi una domanda! adotta invece un’alternanza molto dinamica di fotografie, illustrazioni, immagini di opere d’arte. Non si trova ancora in italiano, ma i testi sono molto brevi e intuitivi (e quindi facili da ricordare una volta tradotti), vi consiglio di non farvi scoraggiare dal tedesco perché ne vale la pena.


Al cuore di questo volumetto scoppiettante, un tema grande e antico come l’umanità: il tempo, o meglio, la dimensione del tempo per noi esseri umani e per l’ambiente naturale: come lo percepiamo, come ce lo raccontiamo, come cerchiamo di addomesticarlo.
Damm qui realizza un lavoro diverso da molti altri di questo genere, cercando di catturare sulla carta, in ordine sparso e spesso giocando sulla contrapposizione o giustapposizione di immagini, una serie di suggestioni sull’esperienza del tempo.