Cromosomi

Farà capolino in libreria a partire da oggi un nuovo albo illustrato, scritto da Fabian Negrin ed illustrato da Kalina Muhova, edito da Edizioni Corsare.

Si chiama Cromosomi e mi ha subito incuriosito, non solo per il fascino delle sue illustrazioni, ma anche per il suo porsi quasi a cavallo tra l’ambito della narrativa e quello della divulgazione. Questo albo ci invita ad un viaggio vertiginoso, che a partire da una storia personale e familiare ci fa correre all’indietro nei secoli e ovunque nella geografia, fino a sfiorare delle radici antichissime.

La voce che ci accompagna nel viaggio è quella di Lucia, che nel 2025 ha 90 anni e che, inanellando un ricordo dopo l’altro come perle in una collana, con leggerezza ed emozione ripercorre alcune tappe non solo della sua vita, ma di quelle dei suoi genitori, dei suoi nonni, in una storia che si allarga via via tra paesi diversi.

Lucia mette a fuoco una serie di momenti del suo passato, regalandoci una sequenza di istantanee che scivolano a ritroso verso la prima metà del ventesimo secolo, portandoci a sbirciare l’intreccio di relazioni tra i suoi genitori e poi tra i nonni materni, che si dipanano tra Cina e Regno Unito.

Seguendo la linea di ascendenza materna, la narrazione a questo punto inizia a saltare sempre più indietro nel tempo, e la storia familiare si mescola un po’ con la leggenda. Dall’anello antico della bisnonna contessa si vola al tempo delle Crociate e ad un antenato figlio di un cavaliere sassone e di una principessa araba. E dalla principessa araba, si risale ad altre radici ancora più antiche.

In Cromosomi, Negrin e Muhova condividono una suggestione affascinante. Non tutti abbiamo antenati nobili di cui poter studiare, fino ad un certo punto, l’albero genealogico. Ma se potessimo risalire molto indietro nel tempo ed esplorare le nostre origini, quanto si allargherebbero le nostre radici nello spazio? Dalla storia della famiglia di Lucia emergono almeno due storie di amori tra persone di continenti diversi, unioni in qualche misura ‘proibite’ o quantomeno malviste o inaspettate per la loro epoca.

Quante di queste storie potrebbe trovare ciascuna di noi, se potesse guardare davvero così lontano nel tempo, e quali e quante vite diverse incontrerebbe? Da quali e quanti posti veniamo, dal punto di vista dei nostri cromosomi?

Fermo restando che le nostre identità e il nostro senso di ‘famiglia’ sono realtà complesse e non sono certo condizionate solamente dal DNA, quanto sarebbe interessante trovare risposte – per chi lo desidera – a questa curiosità?

In un tuffo all’indietro finale, verso un passato più che remoto, Negrin e Muhova spingono la linea del tempo ai primordi dell’evoluzione umana.

Suggerendo, attraverso la finzione narrativa, un legame tra la Lucia del 2025 ed un’antenata molto, molto lontana. Ma soprattutto, disegnando un affresco di legami nello spazio e nel tempo che allude sia all’interconnessione tra le radici e i destini umani, sia alla mescolanza e scambio tra culture che caratterizza tutti i gruppi sociali di ogni epoca. E di cui la nostra vita di tutti i giorni mostra tracce più o meno evidenti – nelle lingue che parliamo, nel cibo e in tanti altri ambiti.

Che gli esseri umani non siano mai stati alberi, e che quindi si siano sempre spostati, mi sembra che sia la premessa di questa narrazione. I nostri antenati e le nostre antenate hanno intrecciato le loro strade e le loro storie. Si sono incontrati, e non sempre si sono contrapposti o combattuti. A volte si sono amati o si sono insegnato o regalato qualcosa a vicenda.

Un libro che invita a saltellare avanti e indietro nella storia umana e nelle storie umane. Un album di famiglia unico, che al contempo potrebbe essere quello di tutte e tutti noi.

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