Storie di luce sul Natale

Si avvicina il tempo del solstizio d’inverno con tutte le sue feste. Quest’anno ho le mani un filino occupate e non riesco a mettere insieme una grande raccolta di titoli. Ecco qui, però, una carrellata in formato mini, di narrazioni che hanno tutte come sfondo o ambientazione specifica le feste di Natale.

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Sono piccole storie di luce e calore, dotate di quella morbida levità di cui probabilmente abbiamo tutti e tutte un po’ bisogno.

Se vuoi sbirciare altri suggerimenti di letture per il periodo natalizio, clicca qui

1) Ulf Stark, Piccolo libro sull’amore. Iperborea, 2020

Iniziamo con un romanzo breve che è un gioiellino, adatto a piccoli lettori e lettrici autonomi dagli 8-9 anni in su, ma anche per una lettura condivisa dai 6-7 anni. Il grande Ulf Stark ci accompagna in una cittadina svedese di tanti anni fa. È un inverno gelido, un inverno di guerra, e Fred è un bambino che vive la sua quotidianità con tutta l’intensità dell’infanzia.

Il papà è lontano, a combattere contro Hitler, e per sopportarne la grande mancanza Fred parla al suo completo elegante, nascosto nel guardaroba. Il papà gli risponde attraverso una presa d’aria, e Fred gli confida i suoi pensieri.

Stark ci trasporta con dolcezza a conoscere la vita di tutti i giorni delle persone comuni e dei bambini di 80 anni fa. Fred e la sua mamma, come tanti altri, devono rimboccarsi le maniche e organizzarsi per sbarcare il lunario. Ma anche in un dicembre di ristrettezze e coprifuoco come questo, c’è spazio per il gioco, per le piccole gioie inaspettate e anche per un sentimento nuovo e prezioso, di cui Fred racconta al papà – presa d’aria.

È un dicembre di attesa, un tempo nel quale non solo resistere e sopravvivere ma vivere pienamente ogni minuto, ogni incontro. Un tempo illuminato, contro ogni aspettativa, da scintille di speranza e di improvvisa felicità.

2) Michael Morpurgo, Helen Stephens, Mimì e il drago di Natale. Jaca book, 2021

Un racconto che ci porta a scoprire una storia dal sapore di leggenda, ambientata in un villaggio svizzero nel 1300. La mattina di Natale Mimì si trova davanti, nella legnaia vicino a casa, un cucciolo di drago.

La bambina capisce rapidamente che si tratta del piccolo della temutissima Dragonessa della montagna, che vive arroccata nel suo castello. I paesani la temono e le attribuiscono la colpa di tutte le loro sfortune, tanto che hanno inventato un rituale per esorcizzare questa paura, che si svolge proprio la vigilia di Natale.

Mimì è una bambina indipendente e coraggiosa, capisce che il cucciolo, nelle mani degli adulti, farebbe una brutta fine e decide di aiutarlo in segreto a tornare sulla montagna. Scopre un modo di comunicare con lui senza parole, attraverso la musica. E, con un pretesto, invece di uscire con la sua famiglia per andare alla messa di Natale, parte alla volta del castello.

Un piccolo libro per una grande avventura, una storia sulla necessità di guardare oltre le apparenze e le paure più radicate. Le illustrazioni sono di Helen Stephens, autrice della fortunata serie Come nascondere un leone (di cui lo scorso anno vi avevo raccontato il volume natalizio).

3) Kenneth Grahame, Michael Hague, Il vento nei salici. Nei giorni del Natale. Pescamela Edizioni, 2001

Questo volumetto fuori catalogo l’ho trovato per caso mentre cercavo libri di topi e talpe più recenti, ma la storia che contiene la conoscevo bene! È un episodio legato al mondo narrativo de Il vento tra i salici di Kenneth Grahame, che da piccola avevo incontrato tra le pagine de I raccontastorie, la collana di albi illustrati con l’audiocassetta da ascoltare. 

È un racconto che arriva da un tempo lontano, pieno di nostalgia e calore, e che nella mia testa è accompagnato da una precisa colonna sonora, struggente il giusto (sì, ero una bambina dell’asilo molto sensibile alla musica struggente).

Manca pochissimo a Natale. Talpone da tempo si è trasferito con l’amico Topo a Riva del fiume, ma tornando da un viaggio, improvvisamente, viene colto di sorpresa da un odore molto familiare. Il paesaggio circostante è poco riconoscibile per via del buio e della neve, ma Talpone capisce che sta passando proprio vicino alla sua vecchia tana: il suo odore lo sta chiamando.

Topo inizialmente cerca di convincerlo ad affrettarsi per tornare al fiume, dove li aspetta una buona cena, ma Talpone si scioglie in lacrime per la nostalgia, e l’amico decide, allora, di assecondarlo e cambiare programmi.

E così, con molta emozione, Talpone ritrova la sua casa, piccola ma calda ed accogliente, e la tappa imprevista si trasforma in una gioiosa sera di festa con l’arrivo dei topini campagnoli e delle loro carole.

Una scrittura preziosa ed elegante che farà sentire chi legge come se fosse avvolto dalla più morbida delle copertine.

4) Mac Barnett, Jon Klassen, Come fa Babbo Natale a passare dal camino? Terre di Mezzo Editore, 2023

Lo scorso anno la coppia Barnett -Klassen, già rodata e molto amata da lettrici e lettori, ha unito ancora una volta le forze per realizzare un librino di Natale tutto incentrato sui misteri più misteriosi che circondano la figura di Babbo Natale. Con un esito brillante e spassoso.

I due affrontano coraggiosamente tutte le domande “tecniche” che, prima o poi, tutti i quasi i bambini e le bambine si fanno sul famoso barbuto. Come fa a passare dal camino? E se rimane incastrato? E non si sporca di fuliggine? E poi se il camino non c’è? E perché i cani non abbiano quando lo vedono?

Barnett e Klassen interpretano, restando serissimamente in equilibrio tra realismo e nonsense, una serie di dubbi atavici su Babbo Natale. In un dialogo serrato, danno spazio alle congetture più varie, rimbalzando domande e possibili soluzioni in un crescendo esilarante.

Se volete sapere la verità e avere risposta a tutto ciò che non avete mai osato – o che avete già osato – chiedere, dovete, naturalmente, arrivare fino all’ultima pagina.

5) Mac Barnett, Sydney Smith, Il primo Natale di Babbo Natale. Terre di Mezzo Editore, 2024

Sempre Mac Barnett, questa volta in coppia con un altro grande illustratore – questa volta il meraviglioso Sydney Smith – ci regala una nuova strenna natalizia piena di luce e dolcezza.

Un tempo, Babbo Natale non festeggiava il giorno di Natale. Tornava a casa e si rimetteva al lavoro. Quanto, però, i suoi elfi se ne rendono conto, decidono di cambiare le cose e di organizzare per il loro “capo” la festa che si merita. E così, per la prima volta, gli elfi si incaricano con affetto – e con qualche pasticcio – di ogni particolare, perché Babbo Natale possa godere anche lui della gioia di una giornata perfetta.

Dall’albero “giusto” ai dolcetti, dalle lucine alle decorazioni, un Babbo Natale inizialmente perplesso inizia a stare al gioco e ad assaporare la magia.

Gli autori dosano deliziosamente lo humour ricreando anche alcune scene paradossali, come quella in cui Babbo Natale legge agli elfi storie festive su… se stesso, oppure quando gli viene impedito di finire il latte e i biscotti lasciati “per tu sai chi”. E “tu sai chi” infine arriva, peloso e carico di doni.

Un racconto tenero sul prendersi cura di chi di solito si prende cura degli altri, sulla bellezza di lasciare spazio al riposo, alla festa e alla meraviglia, e anche un po’ sul “mollare la presa” e lasciarsi circondare da un coccoloso caos.

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