I libri fotografici per bambini e bambine mi attraggono molto. Non ce ne sono ancora tantissimi sul mercato editoriale italiano.
Come me, come te di Carolina Zanier, fresco di pubblicazione per Camelozampa, fresco come un ghiacciolo all’arancia in un pomeriggio di luglio, è una piacevole sorpresa.
Diario fotografico sentimentale, lo definisce l’autrice nelle pagine finali, nelle quali rivela qualche dettaglio su ciascuno degli scatti che compongono il volume. E un tratto originale di questo progetto è, in effetti, il suo carattere in qualche modo personale, autobiografico, che si inscrive, però, in una visione e una suggestione di ampio respiro.
Una voce narrante si rivolge ad un Tu che potrebbe essere una bambina o un bambino. Ti svelo una cosa…ti osservo sempre, sin dall’inizio. Sulle pagine si susseguono coppie di immagini che iniziano a raccontare, per istantanee, di piccole vite che prendono forma e poi esplorano il mondo, lo scrutano, ci giocano. Dalla prima ecografia alle ginocchia sbucciate. Lo sguardo che osserva – e che fotografa, forse per studiare e documentare, forse per fissare un momento di gioia nei ricordi – è uno sguardo di cura, ma anche curioso, aperto allo stupore.


Scatti del mondo naturale vengono accostati alle immagini che ritraggono i piccoli umani, in un gioco meraviglioso di rispecchiamento reciproco.


Forme e motivi del mondo vegetale e di quello dell’animale umano si alternano e si riflettono gli uni negli altri.
Tu sei come me, dice ad un certo punto la voce. In noi pulsa incessantemente la vita. E questo tu potrebbe essere un figlio, ma anche un albero, un filo d’erba. Potrebbe essere la natura nel senso più generale, quella casa misteriosa che ci contiene, quel respiro più grande nel quale respiriamo e del quale condividiamo il destino. Tutte noi creature viventi ci muoviamo nel tempo, siamo corpo, ci nutriamo, cambiamo, possiamo ferirci e ancora andare.

Un lavoro emozionante e pacato, dal linguaggio al contempo intimo e universale.