Il solstizio d’inverno, nonostante tutto, si avvicina, ed eccomi di nuovo qui con una seconda mini carrellata di albi con dentro la stagione fredda e il Natale, da assaporare nel tempo un pochino più lento (si spera, almeno un po’) dei giorni di festa.
Sei storie diverse con un denominatore comune: al loro centro, le dimensioni dell’incontro, del ritrovarsi o avvicinarsi, della convivialità e del trovare riparo. Che sia dalle intemperie, dal pericolo o dalla durezza della vita.
1) Anja di Gaya Wisniewski, Marameo edizioni
Un racconto d’inverno pieno di fascino e calore. Un gruppo di amici, che ha intrapreso un lungo viaggio, sta finalmente per arrivare a destinazione: Zak, Emil e Tomek (quanto apprezzo che i protagonisti animali abbiano un nome proprio anziché chiamarsi Orso, Volpe,ecc!) sono pronti a riabbracciare la loro amica Anja.
Anja è una bimba che vive in una graziosa casetta di legno circondata dalla neve ed è felicissima di ritrovare gli amici, che accoglie con ogni tipo di leccornia.
Inizia così una storia nella quale non succedono (quasi) fatti eclatanti, della quale protagonisti sono proprio il calore domestico e il legame tra gli amici che condividono un periodo meraviglioso di quasi-letargo.
Chi non vorrebbe essere ospite di Anja, in una casetta piena di angolini accoglienti dove pisolare e di prelibatezze da assaporare? E per chi vuole vivere qualche avventura (qualcuno vuole), un bellissimo lago e un bosco sono a pochi passi.




2) Il furto di Natale di Anselmo Roveda e Mariachiara Di Giorgio, Le rane interlinea
La collana delle Rane si è arricchita di un nuovo titolo natalizio con questa chicca, un racconto illustrato da Mariachiara Di Giorgio.
In una movimentata città popolata di animali antropomorfi, protagonista è un orso che gestisce un negozio di dolciumi molto gettonato. In città una banda di ladri mascherati sta compiendo una serie di colpi, è quasi Natale e l’orso, che per motivi suoi depreca le feste, è già di pessimo umore quando si ritrova a sventare una rapina.
Una storia dal ritmo gradevolmente lento sulle seconde opportunità, sui legami che uniscono gli abitanti di un vivace quartiere, sui diversi modi di vivere il Natale.



3) Hiro, l’inverno e i marshmallow di Marine Schneider, Edizioni Primavera
Ritroviamo qui il topos – comune a vari albi – dell’animale che si annoia in letargo, o che non vuole proprio andarci.
Hiro è una giovane orsa che si stufa nella tana con la sua famiglia e vuole esplorare il mondo esterno. Scoprirà un affascinante bosco innevato, spaventerà suo malgrado un gruppo di ragazzini intento ad arrostire marshmallow e farà amicizia con un bambino, l’unico abbastanza curioso da fermarsi per fare la sua conoscenza.
Perché a volte basta la persona – o la plantigrada – giusta perché una sera qualsiasi diventi una festa. E il bambino e l’orsa scopriranno di avere parecchi punti in comune…




4) Quelqu’un m’attend derrière la neige di Timothée de Fombelle e Thomas Campi, Gallimard Jeunesse
Questo racconto illustrato arriva dalla Francia e traccia le traiettorie di tre viaggiatori solitari in una gelida vigilia di Natale.
Freddy D’Angelo è un anziano autista che guida un camioncino giallo carico di gelato, viaggiando tra l’Italia e l’Inghilterra. Fa freddo, c’è un tempaccio e a Freddy, che non ha una conversazione con un altro essere umano da cento giorni (sì, ne ha tenuto il conto),preme arrivare a Calais prima che sia buio per poi percorrere il tunnel della Manica.
Nel frattempo Gloria, una rondine, sta compiendo un viaggio solitario, da sud a nord, in un percorso contrario rispetto a quello della migrazione stagionale. Qualcosa la spinge verso nord, un istinto. Nel suo volo ricorda il legame con un bambino che si era preso cura di lei quando era ferita, parecchi anni prima in Congo.
Un terzo personaggio sta affrontando un viaggio, forse il più pericoloso, e il suo destino si incrocerà con quelli di Freddy e di Gloria quando il tragitto del corriere prenderà una piega inaspettata.
La narrazione lirica e malinconica di tre solitudini che si intersecano e del potere salvifico di questo incontro casuale, la notte di Natale.



5) Nino di Anne Brouillard, Orecchio acerbo editore

È uscito pochi mesi fa Nino, un albo dal piccolo formato e dal grande fascino. Protagonista è un pupazzo che, durante una passeggiata invernale nel bosco, cade dal passeggino del suo bimbo (non so perché ma questo incipit mi fa pensare ai bambini sperduti di Peter Pan).
Il bimbo è addormentato, i grandi non se ne accorgono, e per Nino inizia così un’avventura che lo porterà a trovare rifugio e amicizia tra gli animali del bosco.
Un coniglio ospitale, una volpe guaritrice, delle cinciallegre e tanti altri animaletti gli terranno compagnia fino a che verrà il momento di farsi ritrovare sul sentiero.
I grandi non possono nemmeno immaginare tutto ciò che è successo a Nino, ma Simone, il suo bimbo, ascolterà la sua storia, custode come tutti i bambini e le bambine e i loro giocattoli di una lingua segreta condivisa.





6) Una zuppa di sasso di Anaïs Vaugelade, Babalibri
Questa favola popolare dal 2003 ha preso nuovamente vita nell’interpretazione di Anaïs Vaugelade edita da Babalibri.
Troviamo tra queste pagine, al contempo, un forte senso della teatralità e uno sguardo non privo di umorismo.
In una sera buia d’inverno, un lupo nero solitario e stanco, gli occhi stretti in una fessura, arriva in un villaggio coperto dalla neve con un sacco in spalla. Ha fame. Bussa alla porta di una gallina. Ma da questo punto in poi, niente di quello che succederà sarà prevedibile.
Un lupo forse vegetariano, una gallina curiosa, dei vicini di casa solleciti e ancora più curiosi, una geniale ‘truffa’ che si trasforma in una squisita cena in compagnia vicino al fuoco sono gli ingredienti principali del successo di questo evergreen.
Non manca un brivido quando il lupo si appresta ad andarsene nella gelida notte: l’autrice si rivela una maestra nel dosare la suspense, lasciandoci fino all’ultimo con un dubbio sulle reali intenzioni del protagonista. Era davvero la zuppa il suo obiettivo finale?
E con questo interrogativo…buona lettura e buon appetito a tutti e tutte!


